Denise Pipitone, scomparsa diciassette anni fa da Mazara del Vallo (Trapani), potrebbe essere stata portata clandestinamente in Tunisia da due adulti nordafricani? Questa è l’ipotesi a cui, nelle scorse settimane, aveva conferito grande vigore l’ex pm Maria Angioni e che, anche in questo mese di settembre, sta arricchendosi di nuovi dettagli. Un ulteriore aggiornamento in tal senso è giunto dalla trasmissione “Quarto Grado”, in onda su Rete 4 e condotta da Gianluigi Nuzzi, che si è messa sulle tracce di S.S., la bambina che il 2 settembre 2004 (giorno successivo alla sparizione della piccola Denise) si è imbarcata al porto di Trapani sulla motonave “Donatella D’Abundo” in compagnia di due tunisini.
La piccola sarebbe nata il 13 gennaio 1997 a Ragusa: ricorriamo all’utilizzo del condizionale in quanto, come emerso da alcuni accertamenti condotti, il codice fiscale della bimba fornito all’epoca dei fatti non risulta da nessuna parte e sarebbe fasullo. Un’impressione confermata tanto dai database nazionali, dove quel codice fiscale è classificato come “non valido”, quanto dai registri dell’anagrafe comunale di Ragusa, al cui interno non è contenuta alcuna traccia di questa bambina, oggi donna, che non figura neppure nell’elenco dei residenti della città siciliana.
DENISE PIPITONE IN TUNISIA? “LA PROCURA DI MARSALA INDAGA”
Le possibilità che si trattasse di Denise Pipitone, scomparsa il giorno prima, non sono dunque poche. Come rivelato da “Quarto Grado” mediante un servizio approfondito, la motonave “D’Abundo” salpava tre volte a settimana da Napoli verso Tunisi, facendo scalo a Trapani, e trasportava almeno 300 o 400 passeggeri per volta.
La Procura di Marsala, in base a quanto raccolto dal programma televisivo, si sarebbe già mossa per verificare gli elenchi dei passeggeri presenti quel giorno sull’imbarcazione, al fine di verificare chi fosse realmente quella bambina. Tuttavia, qualora la notizia trovasse conferme ufficiali, non sarà per nulla agevole risalire a quegli elenchi, come asserito da Salvi Monti, portavoce Medmar, che ha ricordato: “Si saliva a bordo di quella nave mostrando il passaporto alle forze di polizia di frontiera, che controllavano l’identità”. Possibile che qualcuno sia sfuggito ai controlli? Escluderlo non si può…