A tre anni dall’archiviazione, potrebbe esserci davvero una riapertura delle indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone? La battaglia della madre Piera Maggio, ospite di Verissimo nella puntata di oggi, non si è mai fermata, ma ora l’input arriva dal padre legale, secondo cui sono emerse circostanze nuove, non meglio precisate, per le quali servono nuovi approfondimenti. Le nuove investigazioni sono subordinate proprio alla condizione degli elementi nuovi, ma non sono noti attualmente quelli che spingono Tony Pipitone a chiedere la riapertura delle indagini. “La Procura non ha ancora risposto, quindi c’è un segreto istruttorio“, ha dichiarato l’avvocato Luisa Calamia, come riportato dall’Ansa.
Su questa prospettiva era stato sollecitato l’avvocato Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, che in un’intervista al Quotidiano Nazionale nel giorno dei vent’anni anni dalla scomparsa di Denise Pipitone, ha spiegato che negli atti ci sono “elementi che necessitano di un collante“, quindi se si riuscisse a individuarlo, si potrebbero trovare i pezzi mancanti del puzzle. “Punto al buon senso“, la risposta alla domanda diretta sulla riapertura dell’inchiesta.
“È DIMOSTRATO CHE DENISE PIPITONE È STATA RAPITA”
Comunque, Piera Maggio e il suo legale ritengono che Denise Pipitone è stata vittima di un rapimento e che ciò sia provato dagli atti, ha dichiarato a QN l’avvocato Giacomo Frazzitta. Ma precisa anche che il fascicolo contiene “elementi indiziari importanti” che d’altra parte non sono tali da portare a una condanna o all’esercizio dell’azione penale. Quegli elementi però portano tutti verso una direzione secondo il legale, cioè che la bambina non si è persa, ma è stata rapita. L’avvocato ha ricordato che i contrasti tra le due famiglie è provato, pur rispettando le sentenze che hanno escluso il coinvolgimento di Jessica Pulizzi e sua madre Anna Corona.
Comprensibilmente più dura nei toni e nelle parole la mamma della bambina scomparsa da Mazara del Vallo, visto che da 20 anni non ha notizie della figlia e la giustizia non è stata in grado di scoprire cosa le sia successo. “Questo caso è una delle vergogne italiane“, le parole lasciate sulla sua pagina social il mese scorso. La sua battaglia, però, prosegue alla ricerca di giustizia e verità, ha assicurato Piera Maggio. La donna è convinta che alla fine si scoprirà la verità e ci sarà la punizione per i responsabili, sulla terra o con una punizione divina.
IL DURO SFOGO DI PIERA MAGGIO, MAMMA DI DENISE PIPITONE
Sono sempre commoventi gli appelli che Piera Maggio rivolge nella speranza di una svolta che possa consentirle di riabbracciare la figlia Denise Pipitone. Commoventi sono anche le parole che usa rivolgendosi direttamente alla figlia che ora, se fosse ancora viva, sarebbe una donna: “Denise, ovunque tu sia, mamma e papà non smetteranno mai di cercarti e di sperare nel tuo ritorno fino a prova contraria“, aveva scritto un mese fa sui social. Oggi torna a parlarne a Verissimo.
Chissà se farà riferimento anche al pesante sfogo contro alcuni ex esponenti delle forze dell’ordine: in un lungo post aveva parlato di mele marce, di un lavoro svolto da qualcuno con pregiudizi e la convinzione che le persone che furono subito segnalate non erano in realtà coinvolte. Ma ha anche parlato di uno scontro tra Pietro Pulizzi, il padre biologico di Denise Pipitone, e un ex investigatore, da cui avrebbe avuto la conferma che ci siano stati errori nell’indagine, e che questi sarebbero stati commessi volutamente.