L’avvocato Giacomo Frazzitta durante la puntata del 4 ottobre di Ore 14, in onda su Rai 2, è tornato a parlare del caso Denise Pipitone e della possibile riapertura della pista valtellinese. Innanzitutto, l’avvocato sostiene che “le indagini sarebbero dovute andare avanti”, anche nel caso Denas non sia effettivamente Denise Pipitone, la procura avrebbe dovuto continuare le indagini. Alla festa la bambina non era quella descritta dal testimone, ma la pista sembrava concreta e avrebbe potuto portare ad una qualche conclusione anche perché la testimone riferisce di alcune fotografie di questa bambina, che secondo Frazzitta non sono mai state incluse nel fascicolo di indagine.



Stiamo rivalutando tutti gli atti”, sostiene l’avvocato che segue il caso di Denise Pipitone, “non vi sono immagini di questa presunta Danàs”, ma “sarebbe opportuno continuare questa indagine”. “Credo che ci siano degli organismi che devono farlo, ma la difesa in silenzio in questo momento sta svolgendo un’attività intensa di verifica e continueremo a farlo”, sostiene Frazzitta. Mentre, sui rapporti con la Procura parla chiaro, “non c’è mai stato un atteggiamento di concorrenza tra indagini difensive e indagini della Procura, perché non ci deve essere”. Infine, l’avvocato della difesa di Piera Maggio conclude sostenendo che nel caso otterranno informazioni rilevanti sulla pista valtellinese, informeranno tempestivamente la Procura.



DENISE PIPITONE: RIAPERTA LA PISTA ROM

La scomparsa di Denise Pipitone torna al centro delle vicende di cronaca delle ultime ore, ed in particolare, si è riattualizzata la pista Rom. Ad accendere i fari sulla bimba scomparsa da Mazara del Vallo il primo settembre del 2004, è stato il programma di Rai Due, Ore 14, puntata di ieri, durante la quale è stata sottolineata l’esistenza di “nuove” intercettazioni riguardanti proprio la pista Roma già battuta qualche anno fa. Secondo quanto emerso vi sarebbero alcune telefonate e una voce che potrebbero spingere verso il ritrovo della povera Denise Pipitone, che i genitori attendono da più di 18 anni. La pista Rom era stata una delle principali battute, soprattutto a seguito del famoso video girato dalla guardia giurata, Felice Grieco, in quel della stazione di Milano.



La guardia, in quell’occasione, ripresa una bambina che parlava in italiano e che veniva chiamata da una donna presunta rom con il nome di Danas. In seguito, il 12 aprile del 2005, i carabinieri di Sondrio ricevettero una segnalazione da parte di una donna egiziana che aveva riconosciuto Denise Pipitone in alcune foto mostratele da una cittadina del Kosovo che l’aiutava nelle faccende di casa. I carabinieri all’epoca batterono la pista, facendo irruzione presso la casa della kosovara dove si sarebbe dovuta trovare Denise Pipitone, ma dopo aver identificato tutti i presenti la bimba scomparsa da Mazara del Vallo non venne ritrovata.

DENISE PIPITONE E LA PISTA ROM: LA RISPOSTA UFFICIALE

Ore 14:00 ha appunto svelato l’esistenza di nuove intercettazioni che però non sembrano essere state prese in considerazione: “Allo stato attuale – si legge in un documento – si sconoscono le risultanze emerse dalle intercettazioni in corso, ritenuto che non è stato ancora possibile all’individuazione di interprete conoscente la lingua da questi parlata”. Ore 14 ha chiesto che tali documenti vengano analizzati dagli inquirenti per provare a fare chiarezza.

Infine il programma di Rai Uno ha sottolineato come vi sia il forte sospetto, riporta l’edizione online de Il Giornale, che “siano stati creati dossier ad hoc, sottoposti ai magistrati dell’epoca e poi fatti sparire dai documenti ufficiali”, riguardanti Piera Maggio, mamma di Denise Pipitone: “Escludo categoricamente che ci siano mai stati rapporti di polizia che delineavano un profilo opaco di Piera Maggio”, le parole dello storico avvocato della donna, Frazzitta. La mamma di Denise Pipitone ha chiosato: “Si rimane basiti a sentire queste dichiarazioni. Dovete immaginare cosa ho subito”.