C’è una novità importante che riguarda la scomparsa di Denise Pipitone: un testimone avrebbe mandato una mail agli investigatori. A rivelarlo è Milo Infante a ‘Ore 14’, il programma che va in onda su Rai 2. “In punta di piedi vi diamo una notizia che deve essere ancora verificata dagli investigatori, ma che ha trovato già dei primi riscontri anche per la modalità con cui è stata sottoposta ad una persona”. Si tratta di una comunicazione che, se confermata, potrebbe dare un contributo decisivo alla risoluzione del caso. Una persona si dice disposta a parlare. “La prudenza deve essere massima, per questo non parliamo di super testimone, ma di una persona che afferma di aver visto due persone che sono entrate marginalmente nell’inchiesta e le colloca in un momento temporale che non è esattamente quello del sequestro”, la precisazione del conduttore.



Questa mail, dunque, confermerebbe un sospetto che per anni circolava negli ambienti investigativi. Si sta ora risalendo alla persona che l’ha inviata, e ciò è possibile grazie all’indirizzo IP del computer da cui è stata mandata l’e-mail. “Questa persona può stare assolutamente tranquilla. Gli investigatori e chi di dovere saprà proteggere la serenità di questa persona che potrà finalmente dopo 17 anni porre fine a questo ergastolo a cui sono stati condannati Piera Maggio e Pietro Pulizzi, i genitori di Denise Pipitone”.



DENISE PIPITONE E LE LACUNE NELLE INDAGINI

Milo Infante ha raccomandato la massima prudenza anche ai suoi ospiti in studio, perché non intende fare del facile clamore con il suo programma ‘Ore 14’. Il suo obiettivo è dare un contributo nella speranza che le indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone vengano riaperte. Lo stesso conduttore ha firmato una petizione online. “Questa persona dice di aver visto. Se fosse vero, saremmo ad una svolta”, ha annunciato Milo Infante. In puntata è intervenuta la criminologa Roberta Bruzzone, secondo cui la vicenda va ripercorsa con occhi nuovi, riesaminando tutti e affidando il caso a chi non si è mai occupato del caso. “Io vorrei capire chi ha agevolato effettivamente l’opera dei sequestratori, perché ci sarebbero delle precise condizioni che hanno favorito la dispersione di notizie utili circa gli spostamenti di Denise. Ci sono stati dei passaggi che sono stati ampiamente raccontati e che mi hanno lasciato un grande senso di inquietudine”. In ambito investigativo, dunque, per Roberta Bruzzone nella prima fase qualcuno non ha lavorato bene. “Sono cambiati 11 magistrati negli anni, riprendendo il lavoro fatto da altri, con una difficoltà incredibile”, ha fatto notare Milo Infante.



DENISE PIPITONE, LA PISTA MAFIOSA

La nuova pista sulla scomparsa di Denise Pipitone è il rapimento della mafia. Secondo il magistrato Maria Angioni si è trattato di una ‘punizione’ contro Piera Maggio, che aveva avuto una relazione extraconiugale. Il riferimento indiretto è ad Anna Corona, madre di Jessica Pulizzi ed ex moglie di Pietro Pulizzi, padre naturale della bambina. “È una chiave di lettura interessante. Si tratterebbe di un delitto in ambiente mafioso. C’è una persona della famiglia Corona che è stata oggetto e soggetto di vicende mafiose, quindi la polizia era attenzionata in quella direzione. E nel linguaggio mafioso, che non risparmia i bambini a differenza di quello che si dice, cosa non si può perdonare? Un tradimento pubblico, una donna che tradisce il marito e che ha un figlio nato al di fuori del matrimonio. E questo per la mafia è un ‘reato’ che va punito”, l’analisi del conduttore Milo Infante. Le indagini però inizialmente hanno preso una strada diversa: “Quegli errori sono stati frutto della leggerezza o c’era un disegno preciso? Io comincio a pensarlo”, la riflessione della criminologa Roberta Bruzzone in merito alle lacune delle indagini. Durante la puntata è poi intervenuta Piera Maggio con un sms al conduttore Milo Infante: “Confermo che la verifica sulle Denise fu fatta e nessuna Denise era transitata in quella strada”. Il riferimento è all’intercettazione in cui si sente un uomo dire di andare a prendere Denise.