Un voto, quello delle elezioni europee 2024, che, in termini assoluti, ha premiato la sinistra. Il Partito democratico e l’Alleanza Verdi-Sinistra, infatti, sono gli unici che numericamente hanno avuto più voti, mentre i partiti del governo guidato da Giorgia Meloni si sono salvati in termini percentuali, anche se sono stati votati da meno persone. FdI, spiega Enzo Risso, direttore scientifico di Ipsos e docente di teoria e analisi delle audience nell’Università La Sapienza di Roma, è stata penalizzata dai ceti medio-bassi, ottenendo qualche consenso in più, invece, in quelli alti. Il Pd, per contro, per la prima volta dopo tanto tempo, ha ottenuto consensi proprio in quei ceti popolari che prima lo avevano abbandonato, tornando a essere un po’ meno partito da Ztl. I giovani, soprattutto quelli al primo voto, hanno sostenuto Avs, mentre il grande sconfitto delle elezioni, il Movimento 5 Stelle, ha dovuto rinunciare a 2 milioni di voti, il 44% dei quali è andato ad alimentare l’area dell’astensione. Proprio questo resta il problema principale, soprattutto per i ceti popolari, dove si sono astenute 3 milioni di persone.
Il primo dato che ha colpito delle ultime elezioni europee è quello dell’astensione: ha votato solo il 49,69%. A guidare il fronte del non voto il Nord Est. Come mai?
C’è una delusione politica più accentuata: la decisione di Zaia di non candidarsi ha spinto all’astensione una parte di elettori leghisti. Per quanto riguarda le altre aree c’è un dato di maggior delusione nei confronti della compagine di governo. In Lombardia c’è stato un calo dell’8,81%, in Piemonte dell’8,05% anche se si votava per le regionali.
Tra i partiti, però, i 5 Stelle sono stati i più colpiti dall’astensione.
Sì, insieme a Più Europa, perché non è stata condivisa la scelta di andare con Renzi. Azione ha visto un 27% di ex elettori che non ha votato. Ma anche FdI ha avuto un 14% di astenuti tra coloro che l’avevano scelta in precedenza.
Qual è il dato di fondo di queste consultazioni?
Fratelli d’Italia è al 28% ma ha perso oltre 500mila voti. I 5 Stelle hanno dimezzato i consensi perdendo 2 milioni di voti. Azione e Italia Viva hanno perso 1 milione 400mila voti. Chi ha guadagnato sono il Pd, che ha preso quasi 300mila voti in più, e Verdi-Sinistra, che ne hanno ottenuti 562mila in più.
Cosa ci dicono i numeri sulle performance dei partiti di governo?
In termini assoluti perdono tutti (complessivamente 1,2 milioni di voti in meno) anche se in percentuale, per effetto dell’astensione, sono aumentati. In FdI il 76% ha continuato a votare per lo stesso partito, quindi si è spostato il 24%: il 14% è finito nel non voto e il 7% si è diviso fra FI e Lega. Forza Italia ha mantenuto il 63,9% di chi aveva votato nelle precedenti consultazioni, mentre il 13,7% è andato a FdI che ha drenato anche il 14,2% dei consensi leghisti, questi ultimi fermi, come percentuali di astensione, al 16,8%. Lega e FI, comunque, mantengono abbastanza saldamente il loro zoccolo duro.
Pd e Alleanza Verdi-Sinistra invece da chi hanno preso i voti in più?
Il Pd incassa un 5,7% di persone che si erano astenute nel 2022, 3% dal Movimento 5 Stelle, un altro 3% da Azione e un 2,4% da Più Europa. Dei suoi 5 milioni 636mila votanti l’1% è di giovani per la prima volta al voto. Chi ha messo la scheda nell’urna per la prima volta ha premiato anche Pace Terra Dignità e Alleanza Verdi-Sinistra. Quest’ultima, su un milione e mezzo di voti, ha il 6,6% di ragazzi al primo voto.
Avs in termini assoluti è il partito che ha guadagnato più voti. Da dove arrivano i suoi elettori?
Portano via il 12% dei voti al Pd, mentre hanno preso il 7,4% dai 5 Stelle e il 5,7% da Più Europa. Hanno anche recuperato l’astensione, il 6,1%.
I 5 Stelle sono stati “cannibalizzati” da tutti?
Più che altro hanno subito l’astensione a cui hanno ceduto il 44,3% del precedente elettorato, quasi la metà. Poi hanno dato un po’ a tutti gli altri partiti.
I giovani in generale come si sono comportati?
Hanno votato soprattutto per Avs che da loro ha ottenuto 225mila voti in più, e Pd (96.600). Poi ci sono FI-Noi Moderati con 92.500 voti in più e FdI (12.600). Hanno abbandonato invece i 5 Stelle che fanno registrare oltre 600 voti in meno dalla categoria fra i 18 e i 34 anni.
La Lega tra i partiti di governo è quello che ha ottenuto meno riscontri positivi?
In realtà non è proprio così. Il voto di FI è dovuto anche al fatto che erano in alleanza con Noi Moderati. La Lega ha più o meno un andamento come gli altri.
I ceti medio-bassi sono quelli che hanno cambiato maggiormente opinione rispetto all’esecutivo?
FdI perde tantissimo nei ceti medio-bassi: ha incrementato i voti nel ceto medio ma perso più di un milione di voti in quelli medio-bassi. È cambiata una parte della sua base sociale. Ora è più da ceto medio. La Lega ha guadagnato nel ceto medio-basso. La sinistra ha guadagnato ovunque un po’ di più nel ceto medio. Il Pd è anche tornato a guadagnare voti nel ceto medio-basso: erano anni che non succedeva, li guadagnava solo nelle Ztl. I 5 Stelle, infine, in queste fasce hanno perso un milione di voti. Nel ceto popolare in generale 3 milioni di persone si sono astenute.
Come è andato, invece, il voto dei cattolici?
I cattolici praticanti, quelli assidui, hanno premiato Forza Italia: è l’unico partito che cresce in questa categoria di elettori. Tra i praticanti più saltuari il partito più premiato è il Pd. Poi FdI.
All’Europa guarda con fiducia più l’elettorato di sinistra. È così?
Sì, anche se la situazione è molto più ambigua. La maggioranza degli elettori di FI ha fiducia nell’Europa (54%). Non è così invece per Lega e FdI. Nel centrodestra, insomma, da questo punto di vista non c’è omogeneità. Dall’altra parte succede la stessa cosa: Pd (72%) e Avs (68,7%) credono nell’Europa, tra i 5 Stelle vale solo per il 43,6% dell’elettorato. L’Europa divide il Paese in modo trasversale: i ceti medio-bassi hanno meno fiducia, quelli medio-alti ne hanno di più.
Il dato saliente delle elezioni dal punto di vista dei flussi qual è alla fine?
Chi ha guadagnato voti è la sinistra. È vero che la Meloni resta il primo partito, è vero che Lega e FI hanno guadagnato percentualmente, che 5 Stelle è crollato e Azione e Italia Viva hanno fatto harakiri, ma è anche vero che Avs ha guadagnato oltre 500mila voti così come il Pd (+288mila): è stata premiata la sinistra. Gli altri sono stati, diciamo, poco penalizzati. Il segnale che arriva dagli elettori è per una sinistra che faccia politiche sociali, che torni a essere radicata nei ceti medio-bassi e pensi al cambiamento e non alla gestione del potere.
(Paolo Rossetti)
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