Una donna di Ascoli Piceno è finita sotto processo con l’accusa di calunnia dopo le indagini da parte delle forze dell’ordine scattate successivamente ad una denuncia che la stessa aveva sporto nei confronti del suo ex amante per violenze sessuali. La polizia giudiziaria però, nell’accertamento dei fatti e grazie a varie ricostruzioni e testimonianze è giunta alla conclusione che è stato tutto inventato, e le accuse, ritenute prive di fondamento sono state chiuse con una richiesta di archiviazione da parte della Procura.



La conseguenza ora è che la donna risulta essere unica indagata e dovrà rispondere in tribunale del reato di calunnia nei confronti dell’uomo con il quale aveva avuto una relazione nel 2017 pur essendo sposata. Nel fascicolo aperto con i verbali contro l’ex, c’erano numerosi racconti, secondo i quali la presunta vittima sarebbe stata costretta più volte a rapporti forzati e avrebbe subìto violenze fisiche, comportamenti persecutori, intimidazioni e minacce a causa della decisione di interrompere gli incontri.  Come riporta il Resto del Carlino, l’accusatrice è attualmente stata iscritta nel registro degli indagati e rinviata a giudizio.



Donna accusa a processo con l’accusa di calunnia, aveva denunciato ex amante per violenza sessuale

Tra le denunce fatte nei confronti del suo ex amante, anch’egli sposato durante il periodo di frequentazione, ci sono gravi comportamenti riportati alla polizia dalla donna, che aveva fatto più volte mettere a verbale episodi di violenze sessuali, rapporti forzati, ma anche lesioni personali corredati da diagnosi ospedaliere di traumi e contusioni. I fatti risalgono al 2017, quando più volte la presunta vittima aveva detto alla Procura di essere costantemente minacciata dall’ex in quanto l’uomo non riusciva ad accettare la fine della relazione.



Per questo motivo aveva raccontato di episodi gravi e violenti di persecuzioni, fino ad arrivare al più grave. Aveva infatti detto di essere stata costretta a consumare un rapporto su una sedia, nell’ufficio dell’ex, dopo che questo l’aveva trascinata a forza toccandola nelle parti intime e baciandola pur contro la sua volontà. La polizia però grazie alle indagini approfondite è riuscita a ribaltare le accuse, provando che si trattava soltanto di invenzioni, e chiudendo quindi l’inchiesta rimandando la donna a processo per calunnia.