Presunto stupro a Benevento da parte di un marito nei confronti della moglie: l’ennesima notizia di violenza sulle donne pare purtroppo giungere dal capoluogo campano, assieme tuttavia alla decisione choc da parte del pm della Procura della città delle streghe, che ha ufficialmente chiesto l’archiviazione, in quanto sarebbe “normale vincere quel minimo di resistenza che ogni donna, nel corso di una relazione stabile e duratura, tende a esercitare quando un marito tenta un approccio sessuale”.



“Il Fatto Quotidiano” scrive che, a detta del magistrato (donna, ndr), gli atti denunciati dalla vittima sono stati considerati dei meri “fatti carnali che devono essere ridimensionati nella loro portata, anche perché commessi in una fase del rapporto coniugale in cui lei ha messo seriamente in discussione la relazione, meditando la separazione”. A dir poco attonito l’avvocato della difesa, Michele Sarno, il quale ha dichiarato: “Siamo di fronte a un ragionamento che lascia attoniti e perplessi. Non sono aduso impugnare i provvedimenti, ma in questo mi è sembrato necessario. Ritengo che noi corriamo un rischio quando ci sono queste dinamiche. Adesso spetterà a una terza persona valutare se sono giusti i nostri motivi d’impugnazione o se sia giusta la richiesta di archiviazione”.



STUPRO BENEVENTO, PM CHIEDE ARCHIVIAZIONE PER IL MARITO. LA PROCURA: “NESSUNA SOTTOVALUTAZIONE”

In relazione alla notizia del presunto stupro di Benevento e della successiva istanza d’archiviazione prodotta dal pm, la Procura della cittadina campana ha diramato una nota nella quale ha evidenziato che l’opposizione all’archiviazione è all’esame dell’ufficio e che “è assolutamente estranea alla prassi e agli orientamenti di tutto l’ufficio ogni e qualsiasi sottovalutazione del seppur minimo approccio costrittivo nei rapporti interpersonali tra uomo e donna e in generale in quelli che involgano la libertà in generale e quella sessuale in particolare”.



In coda, viene ricordato l’impegno profuso negli anni contro la violenza di genere e la quotidiana operatività dello spazio ascolto per le vittime vulnerabili e di violenza di genere: “Il tavolo tecnico interistituzionale ha già varato protocolli comuni e di rete, direttive condivise tra ben 27 enti partecipanti, corsi di formazione per operatori e polizia giudiziaria insieme alle università, momenti di confronto e di approfondimenti sulla violenza di genere con la cittadinanza e le scuole del territorio e percorsi rosa negli ospedali”.