La depressione che sembra aver colpito Marco Bellavia al Grande Fratello Vip e che l’ha indotto ad abbandonare il reality show a seguito di alcuni atti di bullismo subiti all’interno della Casa da parte degli altri concorrenti, non rappresenta un unicum assoluto nella storia del format targato Mediaset e condotto da Alfonso Signorini. Prima di allestire parallelismi con il passato, però andiamo a dare una definizione al termine “depressione”, patologia inserita nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali tra i disturbi dell’umore. I suoi principali sintomi sono tristezza profonda, diminuzione di interesse o piacere per le attività, alterazione del peso e dell’appetito, alterazioni del sonno (insonnia o ipersonnia), stanchezza cronica, sentimenti di autosvalutazione, diminuzione della capacità di concentrarsi, pensieri negativi.



Prima di Marco Bellavia, il cui nome è da giorni associato alla depressione, a Cinecittà vi è stato un precedente illustre, quello di Daniele Bossari, il quale fu a sua volta bullizzato e giunse a un passo dal ritiro, ma, contrariamente a quanto successo in questa edizione, non abbandonò quell’esperienza e conquistò addirittura la vittoria del programma: “Fu come liberarsi dai fantasmi del passato”, ha dichiarato anni dopo il conduttore televisivo.



DEPRESSIONE AL GRANDE FRATELLO VIP: NON SOLO MARCO BELLAVIA…

Ci sono stati altri ex protagonisti del Grande Fratello che hanno avuto problemi di depressione e disturbi mentali, ma nel loro caso sono emersi successivamente all’esperienza nella Casa, a differenza di quanto accaduto a Marco Bellavia. Per esempio, Rosa Baiano, protagonista del GF 11, ebbe attacchi di panico dopo il reality show e si recò per un anno dallo psicologo e lo stesso Rosario Ranni (GF 6) disse di sentirsi “svuotato” quando il telefono non suonava più.

Nel loro caso non si è probabilmente trattato di depressione, ma comunque bisogna essere pronti al contraccolpo psicologico, come ha affermato Cristina Plevani, vincitrice della prima edizione del Grande Fratello, al “Corriere della Sera: “Bisogna saper calibrare le aspettative. Quando ho vinto non potevo uscire di casa: avevo le folle che mi seguivano. Oggi, dopo 18 edizioni, non c’è più lo stesso clamore mediatico, ma chi entra per diventare famoso deve capire che non è detto che dopo un anno la gente si ricordi di te. Il Grande Fratello può essere solo un’esperienza”.