I bambini e gli adolescenti manifestano sempre più spesso ansia, depressione e comportamenti autolesivi. “Stanno risentendo delle paure recepite in questi ultimi anni e così tra i ragazzi si stanno presentando molte complicazioni, che prima erano decisamente rare” spiega la dottoressa Mirella Rossi, psicologa della scuola interpellata da Il Messaggero. Gli adolescenti e i bambini “vivono stati di ansia generalizzata, si tratta di forme di ansia che prima restavano sotto traccia. Ora invece esplodono. L’ansia è cresciuta in maniera esponenziale ed è legata alla paura della perdita, della morte dei genitori ad esempio. Il distanziamento ha amplificato tutto questo”.
Anche e soprattutto i giovani e i giovanissimi risentono della complessità degli ultimi anni, fra la pandemia da Covid, il lockdown e l’esplosione della guerra in Ucraina. Tra i sintomi più inconsueti individuati dalla dottoressa Rossi, gli adolescenti “sentono come un blocco in gola, all’altezza della mandibola, che non gli permette di deglutire. Oppure c’è chi non sopporta la sciarpa, si sente soffocare e non la vuole indossare per non sentirsi fasciato”, forse a causa del ricordo della mascherina, portata in classe anche per otto ore consecutive. Ma non solo, perché tra i bambini “nelle scuole elementari sto osservando diverse conversioni del cavo orale e non mi era mai capitato: i bambini più grandicelli che temono di strozzarsi e non mangiano, ad esempio il prosciutto. Generalmente accade ai più piccoli. Sono forme di ansia” e manifestazione di fenomeni di depressione sempre più intensi.
Ansia e depressione tra adolescenti e bambini: “vivono ansia con autolesionismo”
Per la dottoressa Mirella Rossi, anche se più piccoli da sempre “i bambini hanno paura che il genitore venga a mancare e questo è normale. Ma con la pandemia tutto questo è diventato ancora più forte. Anche perché siamo stati abituati ad aver paura del contagio: come se ogni persona potesse portare la morte anche senza saperlo. Per un ragazzo questo pensiero è spaventoso”. Al contempo, gli adolescenti “vivono purtroppo l’ansia con atti di autolesionismo: si procurano delle ferite, dei tagli per entrare in contatto con il loro corpo – spiega a Il Messaggero la dottoressa Rossi – Inoltre hanno perso la socialità” e “manifestano una forte resistenza ad uscire di casa”.
Infatti, a causa delle misure restrittive contro il Covid “i ragazzi delle scuole medie e superiori sono stati bloccati in casa nel momento in cui, invece, dovevano iniziare ad uscire, praticamente nella fase del gruppo dei pari. Quel momento è stato castrato”, generando così i fenomeni di ansia e depressione che si stanno osservando in questi ultimi tempi. E hanno fatto invece ricorso al computer “per studiare e fare scuola ma anche per giocare con i social e i videogiochi. Prima andava bene ma purtroppo questa abitudine è rimasta”.