Quando ha saputo della gravidanza di sua moglie, Vincent era molto felice. Nei mesi successivi ha acquistato un lettino, ha sistemato la cameretta, ha ordinato vestiti e giochi. Quando però nell’ottobre del 2021 è nata la sua bambina, l’uomo non ha sentito “l’amore automatico” che avrebbe pensato di provare. Il 38enne di Lione, di cui oggi Le Monde racconta la storia, è nato molto prematuro. Soffriva di paralisi cerebrale, gravi disfunzioni digestive e continuo coinvolgimento con il mondo medico. Avendo un figlio, i suoi problemi di salute hanno assunto una dimensione completamente nuova nella sua mente. “Ho a che fare con la morte da quando sono nato, ma per la prima volta sono stato mortale per qualcuno. Avevo un’enorme responsabilità e temevo che il mio corpo mi avrebbe deluso per sempre. Mi sono detto: “Morirò e la abbandonerò, non posso affezionarmi a lei”” ha spiegato.



Dopo la nascita della bambina, Vincent ha chiamato sua madre. “Ho detto che le infermiere erano fantastiche, che l’ospedale era fantastico”. Niente sulla bambina, niente su di lui: “Ero tagliato fuori dalle mie emozioni”. Al ritorno a casa della moglie, l’uomo si è mostrato apatico, poco coinvolto con la bambina e distaccato. Un mese e mezzo dopo, sua moglie era esausta, così i due si sono rivolti ad uno psichiatra che non ha avuto dubbi: Vincent soffriva di depressione post-partum. Un disturbo del quale fino a quel momento la famiglia aveva sentito parlare ma solamente in relazione alle donne: non credevano possibile che anche i papà potessero soffrirvi.



Depressione post-partum, i sintomi nei padri: irritabilità e…

La depressione post-partum ha suscitato scarso interesse tra gli esperti. La stessa letteratura scientifica comprende “molti più articoli sulla depressione materna che su quella paterna”, secondo Romain Dugravier, psichiatra dell’Università di Parigi. La coorte Elfe, che segue 18.000 bambini nati in Francia nel 2011, ha scoperto che la depressione postpartum colpisce il 5% dei padri rispetto al 15-16% delle madri, secondo uno studio pubblicato su The Lancet Public Health nel gennaio 2023, dedicato agli effetti del congedo di paternità sulla salute mentale dei genitori. “I sintomi della depressione paterna sono meno evidenti”, spiega Cécile Corfdir, psichiatra della GHU Parigi. Secondo lei i segnali indicativi di depressione nella madre sono principalmente l’ansia, i dubbi sulle capacità materne nonché una forte anticipazione del futuro; per i padri si tratta spesso di irritabilità, perdita di piacere nelle attività che solitamente lo procurano e aumento del consumo di sostanze tossiche.



Tra i fattori di rischio, Lucie Joly, psichiatra specializzata in cure perinatali presso l’ospedale Saint-Antoine (AP-HP), spiega che vi sono una situazione sociale precaria, traumi infantili e difficoltà professionali. Questi fattori di rischio sono simili a quelli della depressione postpartum nelle madri. Lucie Joly aggiunge che la cura consiste essenzialmente nel decostruire “le convinzioni paterne disfunzionali come ‘non sarò mai un buon padre, mai capace di crescere un figlio’”. Nel caso specifico di Vincent, dopo la diagnosi l’uomo ha visto per otto mesi il suo psichiatra, arrivando pian piano a socializzare con quella bambina che fino a poco prima vedeva come estranea. Secondo Joly è colpa anche del persistere dello “stereotipo dell’uomo forte” per cui le difficoltà psicologiche dei padri “restano un tabù. Anche se sappiamo come curare la depressione e quanto più ce ne prendiamo cura precocemente, tanto più è facile e minore è l’impatto che avrà sul bambino”.