La depressione continua ad essere un problema ampiamente diffuso in tutto il mondo, con un vero e proprio boom dal periodo pandemico del Covid – caratterizzato dalle ormai note limitazioni tra lockdown, mascherine e distanziamento sociale -, in particolare tra le donne: questa è l’estrema sintesi di due studi statistici condotti dall’istituto americano Gallup che dopo aver indagato – nell’ottobre nel 2021 – l’incidenza dei problemi psicologici nell’intero mondo, ha fatto posto il focus sul solo continente americano.



Partendo dal primo dei due studi, nel 2021 Gallup stimò che la depressione colpiva in media il 40% della popolazione, con addirittura il 19% degli intervistati che parlava di una condizione in cui – per due o più settimane consecutive – non era stato in grado di svolgere nessuna attività lavorativa, domestica o sociale: in particolare, le regioni a maggiore incidenza erano quella latinoamericana, asiatica centrale (tra Caucaso e Russia) ed Australia; mentre l’Europa viaggiava tra il 22% nell’area occidentale e il 20% in quella orientale.



Sempre in quell’occasione, si notò che la depressione era molto più diffusa tra i giovani e i giovani adulti, con percentuali che andavano dal 21% di picco nella fascia 15-24 e il minimo del 14 per cento tra gli over 65; ma mancavano dati di paragone con gli anni precedenti (la rilevazione era riferita al 2020) e anche quelli di rapporto tra uomini e donne, oppure tra etnie differenti.

I dati sulla depressione negli USA nel 2023: boom di diagnosi durante il periodo pandemico

Questi ultimi dati – invece – compaiono nella rilevazione di Gallup sull’incidenza della depressione da cui siamo partiti tra queste righe, ovvero quella riferita al solo continente americano e con dati raccolti lo scorso anno: in questo caso sono stati presi in esame circa 5mila americani maggiorenni rappresentativi per ognuno dei 50 stati e distretti statunitensi; mentre il dato di partenza è un’incidenza stimata di circa 1 americano su 3 (precisamente il 29%) che ha dichiarato di aver sofferto di soffrire di stati depressivi, con il 17,8% che si è detto attualmente in cura con farmaci e sedute di terapia.



Interessante soffermarci – però – soprattutto sul paragone con gli anni passati perché quel circa 30% di diagnosi di depressione del 2023 rappresenta il dato più elevato mari registrato dall’istituto, con un aumento di quasi 10 punti percentuali (precisamente 9,4) rispetto al 2015 e di quasi 6 punti tra il 2020 e il 2021: gli anni di picco della pandemia Covid in cui si passò dalle limitazioni stringenti alle primissime libertà.

Dai dati di Gallup emerge anche che sono soprattutto le donne a soffrire di depressione (10,5% vs 5,7%), accompagnate da neri (14,3%) e ispanici (12,9%): tutte e tre categorie che hanno maggiormente sofferto – ricorda l’istituto – la crisi pandemica sia per la loro propensione alle professioni sanitarie – con il 78% dei lavoratori negli ospedali che sono, appunto, donne -, sia per il pericolo di perdere il lavoro rispetto ai colleghi caucasici.