La dottoressa Alessandra Baldini, direttrice del Medical Affair Janssen Italia, è stata ospite stamane in collegamento del programma di Canale 5, Mattino Cinque. Si parlava del fenomeno della depressione, sempre più diffuso e in particolare fra i giovani, coloro che più hanno pagato il prezzo delle conseguenze della pandemia di covid, leggasi lockdown e restrizioni vari. “Vi ringrazio di avermi invitato a questo programma per un tema molto caro – ha esordito la dottoressa Baldini parlando con il conduttore Francesco Vecchi – quello della depressione, la malattia più invalidante al mondo”.



L’esperta ha quindi snocciolato alcuni dei dati circa gli affetti nel mondo da questa malattia, davvero impressionanti: “Cito dei dati dell’Organizzazione mondiale della sanità secondo cui nel mondo vi sono 322 milioni di persone affette da depressione, in Italia le stime arrivano fino a 3.5 milioni, dati Istat. C’è ancora moltissimo stigma e molta ignoranza, quindi questi numeri sono sottostimati e viene definita la pandemia nascosta”. E ancora: “Ci sono varie forme, la più grave è il disturbo depressivo maggiore e colpisce 1.5 milioni di persone”.



DEPRESSIONE, LA DOTTORESSA BALDINI: “VI SONO RITARDI NELL’INDIVIDUARE I SINTOMI”

Diversi i problemi ancora persistenti nonostante l’ampia diffusione della depressione: “Oggi vi sono ritardi nell’individuazione dei sintomi e nell’inizio di un percorso diagnostico adeguato. Inoltre, da una pubblicazione dell’Economist gli operatori che lavorano nell’ambito della salute mentale stanno drammaticamente diminuendo a fronte di un aumento delle patologie della salute mentale. Purtroppo come tante altre malattie anche questa è molto democratica, colpisce chiunque, ma non è a parole che si risolve la depressione, serve un certo dialogo con strumenti e un certo tipo di conversazione, bisogna accompagnare i pazienti verso persone che hanno competenze specifiche, ci sono depressioni che può portare a conseguenze letali, vorremmo evitare”



Quindi la dottoressa ha aggiunto e concluso, ribadendo: “La depressione non si sconfigge a parole ma le parole giuste possono aiutare, bisogna dare strumenti e parole giuste per ridurre lo stigma legato alle persone, la depressione non è una manifestazione di debolezza ma è una manifestazione di forza uscire allo scoperto e parlarne”.