Derrick Rossi, co-fondatore di Moderna, ha parlato dei vaccini a mRna sulle pagine de La Stampa. “Sono sicuri ed efficaci”, spiega il biologo ed imprenditore, che ha spiegato come ben presto la stessa tecnologia possa essere applicata anche ad altre patologie non virali, come ad esempio il cancro. “Per un virus in così rapida evoluzione, un anno di sviluppo clinico non è molto pratico. Il virus si è già evoluto più volte nell’ultimo anno e sembra strano avere ancora in fase di test clinico un vaccino per la variante Beta, visto che è già sparita da tempo” ha dichiarato Rossi.



Per combattere le varianti, secondo lo scienziato, basta fare un piccolo studio di sicurezza prima di rilasciare un vaccino aggiornato: “Proprio perché il virus continua a evolversi e siamo sempre al suo inseguimento, io spero che venga il momento in cui invece di fare studi di fase uno, due e tre, si stabilisca l’efficacia dei vaccini a mina, in modo che quando arriva una nuova variante si possa fare un piccolo studio di sicurezza prima di rilasciare un vaccino aggiornato”.



Vaccini a mRna per la cura contro il cancro

Sulle pagine de La Stampa, Derrick Rossi ha spiegato: “La strada che si è mostrata incredibilmente efficace finora è stata puntare sulla proteina Spike, ma questa proteina non è ovviamente universale perché continua a evolversi. E tutte queste diverse varianti hanno mutazioni sulla proteina Spike…”. Il futuro della tecnologia a mRna è probabilmente nella cura dei tumori. Il biologo ha proseguito: “La lotta ai tumori è l’area che probabilmente mi entusiasma di più per le terapie a base di mina, e ci sono già molti programmi in sviluppo clinico”. 



Mrna e vaccini contro il cancro? Secondo l’imprenditore e biologo, si farà: “Sì, sarà possibile. Non so se personalizzare i vaccini contro il cancro per ogni singolo paziente sia un modello commerciale valido ma di certo è una strategia biologica valida. I tumori di ognuno sono caratterizzati da una serie di mutazioni diverse. Il cancro spesso presenta ulteriori mutazioni nei geni mutati, il che significa che ci sono sempre più mutazioni e questo permette al tumore di eludere la terapia. Si potrebbe sequenziare il cancro di una persona e scoprire tutte le mutazioni. E poi creare degli mina che suscitino una risposta immunitaria contro i tumori. Per esempio, potremmo avere un vaccino che aggredisce sequenze genetiche espresse solo dal tumore e non dalle cellule sane”.

E contro la sclerosi multipla…

Il dottor Derrick Rossi ha una startup che sta lavorando ad un farmaco contro la sclerosi multipla. Il medico spiega: “La sclerosi multipla è una malattia autoimmune in cui il sistema immunitario attacca una proteina chiamata mielina, che è una sorta di involucro isolante che circonda i neuroni del sistema nervoso centrale. Siccome la mielina protegge il funzionamento dei nervi, se viene distrutta, dopo un po’ di tempo i nervi demielinizzati muoiono. Oggi esistono 14 farmaci approvati dalla Fda per la sclerosi multipla e cercano tutti di bloccare l’attacco autoimmune alla mielina. In realtà lo rallentano soltanto. Perciò con Convelo stiamo sviluppando una classe di farmaci che fa qualcosa in più. Promuovono il riformarsi della mielina attorno ai nervi”.