La siccità è un problema sempre più grave, ma l’Italia rischia di essere in ritardo per intraprendere la strada della desalinizzazione dell’acqua di mare. Nel Vecchio Continente, l’Italia è in testa alla classifica dei Paesi per uso complessivo di acqua potabile ed è il secondo per quanto riguarda il consumo pro-capite. Nelle prossime settimane, 3 milioni di italiani potrebbero trovarsi privi proprio della preziosa acqua potabile, secondo quanto è emerso dal Sustainable Water Forum che si è tenuto a Roma.



Entro il 2080, la disponibilità di acqua minaccia di crollare del 40%. Una delle possibili soluzioni che potrebbero essere intraprese per arginare questo rischio è la desalinizzazione dell’acqua di mare, che però in Italia coinvolge solo le isole. Infatti, è in Sardegna che si trova l’impianto più grande del Mediterraneo, costruito dalla Sarlux a Sarroch. Ma potrebbe non essere sufficiente, perché mentre la disponibilità di acqua diminuisce, aumentano invece i consumi: nel 2022 gli italiani hanno usato 9 miliardi di metri cubi di acqua, una cifra che supera del 29% i consumi del Regno Unito. Ogni italiano ha quindi consumato 152 metri cubi di acqua. Oltre all’ipotesi della desalinizzazione dell’acqua, dunque, si fa evidente l’importanza di intraprendere azioni volte a contenere i consumi idrici.



Desalinizzazione acqua di mare contro la siccità? Che cosa dicono i dati

Siccità in Italia, più del 28% del territorio è a rischio desertificazione, quasi un terzo del totale. È uno dei dati che sono emersi dal Sustainable Water Forum a Roma, organizzato da Innotech Community di The European House – Ambrosetti, in collaborazione con la Saline Water Conversion Corp dell’Arabia Saudita e con l’Associazione Nazionale d’Impiantistica Industriale. Nel 2022, il problema della siccità si è manifestato con forza, facendo registrare temperature di 2,7° sopra la media e le precipitazioni che sono crollate del 45% rospetto ai 30 anni precedenti.



La desalinizzazione dell’acqua di mare è un processo che è già stato intrapreso non solo in Sardegna ama anche in Sicilia e nelle isole di Toscana e Lazio. In queste località, la desalinizzazione ha ridotto il costo dell’acqua a circa 3 euro al metro cubo, mentre il trasporto via mare porta il prezzo a 14 euro. Per il momento questo processo interessa lo 0,1% dei prelievi idrici complessivi, ma la nascita di nuovi impianti potrebbe essere minacciata dalla crisi energetica, in quanto il 40% del prezzo di un metro cubo di acqua è determinato proprio dall’energia utilizzata.