Desirée Mariottini, la mamma: “Spero che la sentenza mi dia un po’ di serenità”

La Corte di Cassazione ha confermato le condanne a 26 e 22 anni per gli ultimi imputati nell’ambito della morte di Desirée Mariottini, scomparsa nel 2018, lasciata morire in uno stabile abbandonato. Barbara, la mamma della giovane, dopo la decisione dei giudici della Cassazione ne parla con “Tg4” e dice: “Non c’è giustizia alla morte di una figlia. Volevo il massimo della pena per tutti e quattro gli imputati”. La donna ora ha una speranza: “Spero che questa sentenza mi dia un po’ di serenità perché tornare ogni volta in aula è stato come rivivere e avere altro dolore. Ho rivissuto tutta l’agonia e la violenza subita da mia figlia. Loro prima o poi usciranno ma mia figlia non tornerà mai a casa da me” spiega.



Gli imputati, mamma Barbara, li ha visti più volte in aula: “Mi hanno fatto linguaggi, sorridevano, mi hanno fatto il dito medio. È stato difficile e bruttissimo, sapere tutto quello che le hanno fatto mi fa malissimo”. La donna chiosa: “Il dolore ci sarà sempre, non riuscirò mai a voltare pagina. Mia figlia mi mancherà sempre”.



Desirée Mariottini drogata e abusata sessualmente prima di morire

Desirée Mariottini morì nel 2018: venne prima drogata con un mix di sostanze stupefacenti e in seguito abusata sessualmente. Fu poi abbandonata, incosciente e priva di sensi, in uno stabile abbandonato in via dei Lucani, a Cisterna di Latina. La ragazza fu drogata, violentata e poi ancora lasciata morire da quattro persone differenti, tutte condannate, anche se non all’ergastolo. La giovane non venne soccorsa: dunque, nulla fu fatto affinché la ragazzina potesse continuare a vivere. Il dolore della mamma Barbara, nonostante la pena per i suoi aggressori e assassini, non svanirà neppure dopo sei anni dalla morte della giovane, all’epoca sedicenne.

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