Quella che si è verificata al Policlinico di Bari è una storia che ha commosso tutti: un uomo, detenuto, ha salvato la figlia di 12 anni, donandole un rene. La ragazzina, come riferito da TgCom24.it, era malata di nefrologia, e grazie a quest’immenso atto d’amore del padre, si è potuta rimettere ed ora spera in una vita migliore. Il rene, alla 12enne, non funzionava da tempo: inizialmente le era stata diagnostica un’insufficienza renale presso l’ospedale pediatrico Giovanni XXIII, quindi era stata sottoposta a dialisi per un anno, fino alla compromissione totale dello stesso organo. Se non avesse ricevuto un trapianto, sarebbe morta di lì a poco, e in suo aiuto è giunto il padre, che nonostante si trovasse dietro le sbarre, ha deciso appunto di offrire il proprio rene per salvare l’amore della sua vita.
Prima dell’operazione, però, l’uomo ha dovuto attendere “l’autorizzazione del prelievo – scrive TgCom24.it – a scopo di trapianto dalla “commissione terza” e dal magistrato di sorveglianza”. Loreto Gesualdo, coordinatore del centro regionale dei trapianti, ha commentato: “Questo caso ci ha molto coinvolto e impegnato. Al bellissimo atto di amore paterno è corrisposto il grande impegno del centro regionale trapianti per rendere possibile un dono che ha superato tutti gli ostacoli e le barriere per salvare la piccola”.
DETENUTO DONA RENE ALLA FIGLIA A BARI: “CI INCORAGGIA AD ANDARE AVANTI”
Così invece Giovanni Migliore, direttore generale del Policlinico di Bari: “Il sorriso restituito a questa famiglia ci incoraggia ad andare avanti con il programma di trapianto rene da vivente, soprattutto in questo periodo in cui il Covid sta impegnando gli ospedali con sforzi organizzativi maggiori”. Nell’anno 2021 sono stati 123 i trapianti di organo eseguiti nell’ospedale del capoluogo pugliese, ognuno con una sua storia da raccontare, come quella che ha decisamente commosso con protagonista questo papà detenuto, e la figlia: un amore più forte di qualsiasi barriera.