Esiste una categoria di lavoratori che perderà il diritto ad avere 100 euro direttamente in busta paga nel mese di luglio e quindi si ritroverà ad avere una decurtazione imprevista. Se infatti nel mese di luglio c’è chi si ritroverà ad avere 200 euro in più come trattamento integrativo per far fronte all’inflazione, il cosiddetto bonus 200 euro, è possibile che alcuni contribuenti, in mancanza di tutti i requisiti obbligatori si vedono invece decurtare 100 euro in relazione al bonus IRPEF di cui non avevano diritto.
Detrazione 100 euro busta paga: perché questa detrazione?
I controlli che sono stati effettuati dall’INPS riguardano l’anno d’imposta 2020 in relazione al trattamento integrativo del bonus IRPEF di 100 euro in busta paga. Si tratta di un obbligo di restituzione relativo agli importi legati al bonus IRPEF dei €100 in busta paga nei confronti di quelle categorie di persone che hanno dichiarato degli importi inferiori oppure superiori rispetto all’ammontare stabilito dall’ordinamento, ad esempio quelle persone che hanno effettivamente registrato un reddito complessivo annuo superiore a 28.000 euro lordi.
La seconda tipologia di contribuenti che sarà costretta alla restituzione del bonus è quella che registra un importo reddituale minimo e inferiore alla soglia che delimita la no tax area, quindi 8174 euro.
Detrazione 100 euro busta paga: il conguaglio entro l’anno
Le modalità di restituzione, a seguito dei controlli sarà la decurtazione nel mese di luglio di 100 euro dall’altro lato potrà esserci il conguaglio in busta paga a dicembre. Tuttavia è necessario che la restituzione dei 100 euro avvenga entro la fine dell’anno quindi entro il 31 dicembre 2022.
se il lavoratore ha cambiato lavoro oppure risulta disoccupato e percepisce la naspi, anche in questo caso si attuerà la detrazione, nel caso in cui il lavoratore abbia cambiato lavoro, dovrà consegnare le certificazioni uniche che sono state trasmesse dalle aziende presso cui ha lavorato in precedenza.