Di Battista contro Salvini: nuove bordate dell’ex parlamentare M5s all’indirizzo della Lega, accusato in un’intervista al Corriere della Sera di lavorare poco ed essere scarsamente presente al Viminale. “Dibba” dice di non farne una questione personale:”È una questione politica, non personale. Sono un semplice cittadino, lo stipendio a Salvini lo pago anche io. Vorrei che lavorasse di più: meno marketing e più sicurezza sui territori”. Le parole di Di Battista sembrano ricalcare quelle di Grillo, che ha detto che manderebbe Salvini al Viminale “a calci”:”Era una battuta, ciononostante che un ministro stia di più al suo ministero mi sembra una buona cosa”. L’attivista pentastellato è critico anche rispetto all’ultima uscita del leghista sulla Sea Watch, quanto il titolare degli Interni ha detto di non prendere ordini da nessuno, neanche dal premier Conte:”Suggerisco a Salvini di essere meno arrogante e chiedere una mano al presidente Conte, dato che vanta una maggiore credibilità a livello internazionale rispetto a lui”.



DI BATTISTA CONTRO SALVINI

Salvini a parte, Di Battista ammette di avere una certa nostalgia per la politica in prima linea:”Ho detto che sarò tra la gente da attivista. Un po’ la politica in primissima linea mi manca, ma sul palco ci vanno i candidati, io starò sotto a sostenerli”. Conferma inoltre che sarà candidato alle prossime elezioni politiche ma precisa:”Mi auguro siano tra 4 anni”. Nessuna tentazione di correre per la poltrona di sindaco a Roma:”Mi interessa di più la politica internazionale”, dice. Secondo Di Battista, qualunque sia l’esito delle Europee, sarebbe sbagliato parlare di rimpasto nel governo:”Credo che se qualcuno dovesse proporre un rimpasto lo farà con l’idea di mandare tutto all’aria. A noi delle poltrone non importa, ci interessa solo il contratto. E basta, Questo è un governo che, grazie soprattutto ai Cinque Stelle, ha messo al centro lo stato sociale. Puntare sui diritti economico-sociali è l’unico modo per arginare il razzismo. Ciò che manca al Paese è una legge sul conflitto di interessi”. Rispetto alle priorità della Lega arriva poi un’apertura sulla flat tax:”Sulla tassazione piatta penso che occorra un approccio tecnico e non ideologico. Credo che, se fatta bene, aumenti il gettito, quindi si vada avanti con forza”. Ma occhio all’indicazione della fase a suo avviso più delicata per la tenuta dell’esecutivo:”In estate si voterà il taglio definitivo di 345 parlamentari e quello sarà un passaggio storico: lì si dovrà scegliere tra prima gli italiani o prima i parlamentari”.

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