«I tecnici hanno fatto quello che i partiti politici non potevano fare per non perdere consenso, dire che abbiano fatto bene è una questione politica e opinioni dalle quali dissento»: così Alessandro Di Battista ai microfoni di In onda. L’ex esponente del M5s ha parlato del ritorno ciclico dei tecnici a capo del governo italiano, cogliendo l’occasione per attaccare Draghi…
Alessandro Di Battista ha così articolato il suo pensiero: «La democrazia rappresentativa è in crisi da molti anni, questo Paese per me non è democratico, penso ai referendum su acqua pubblica e finanziamento pubblico ai partiti: l’acqua è privata e i partiti continuano a finanziarsi. Per me non è stato del tutto democratico l’avvio del governo Draghi: in questo Paese se voti come vuole l’establishment va bene e tutto viene rispettato, se voti in dissenso i partiti si organizzano per fottere i partiti».
ALESSANDRO DI BATTISTA: “M5S NON INCIDE NEL GOVERNO”
Alessandro Di Battista ha poi stroncato la classe politica di oggi: «Oggi c’è un dramma legato al disagio mentale, del tutto ignorato dalla politica, che parla di Maneskin e Olimpiadi. Un tempo cantanti e artisti prendevano posizione contro i politici, oggi invece i politici, non avendo più un’idea, affidano la comunicazione all’opinionismo, commentando tutto lo scibile umano. Per me questo rappresenta la morte della politica».
Dopo un breve passaggio sul suo rapporto con il Movimento – «Io credo che una serie di idee originarie del M5s siano molto attuali. Io sono diverso da chi ero nel 2013, alcune idee le ho cambiate, ma credo che oggi il M5s non stia incidendo nel governo» – Alessandro Di Battista è tornato sulla sentenza sulla trattativa Stato-mafia: «La trattativa c’è stata, è stata una vergogna, apprendo che in questo possibile è possibile trattare con la mafia e non è possibile trattare con lo Stato».