Il campo profughi palestinese di Ein el-Hilweh è considerato la base di Al Qaeda in Libano almeno dagli anni Novanta. Ebbene: come riportato da Libero, negli scorsi giorni è stato una delle tappe del viaggio di una delegazione italiana, impegnata a portare vivere, indumenti e denaro a tutti. Parte della comitiva anche Alessandro Di Battista e la deputata del Movimento 5 Stelle Stefania Ascari. Presente anche Mohammad Hannoun, fondatore di una associazione già finita al centro di inchiesta per alcune attività di raccolta fondi destinate alle famiglie dei kamikaze palestinesi.
Il viaggio è durato dal 10 al 15 gennaio e ha toccato anche i campi di Al Jalil, Sabra e Shatila, Burj el Barajneh e delle vedove. L’ex pasionario grillino Dibba e i suoi colleghi si sono attivati per consegnare pacchi viveri, gasolio, pane, abbigliamento invernale, coperte, materassi e farmaci.
Alessandro Di Battista nel campo jihadista
Sovraffollamento, scarsa igiene e degrado: questa la situazione nei campi riscontrata dalla comitiva. Una zona molto delicata, spesso teatro di stragi e scontri sanguinosi, nell’ultimo periodo roccaforti dei gruppi terroristici jihadisti. Per questo stona la visita organizzata dal gruppo con protagonisti Di Battista e la parlamentare grillina Ascari.
A confermare la sua presenza in Libano per portare assistenza e generi alimentari era stato lo stesso Alessandro Di Battista sui social network. Con un post pubblicato lo scorso 13 gennaio, l’ex deputato pentastellato aveva affermato di “visitare i campi profughi palestinesi”, avventurandosi nei villaggi “del popolo più dimenticato dalla terra”. Complice le polemiche sul campo jihadista, Dibba ha tenuto a rispedire al mittente qualsivoglia tentativo di screditare la missione con accostamenti alla reputazione del villaggio, vero e proprio covo per i miliziani.