Alta tensione in studio a “Di Martedì”, trasmissione di La 7 condotta da Giovanni Floris e andata in onda nella serata di ieri, martedì 20 settembre 2022, dove si è registrato un confronto piuttosto acceso tra Alessandro Di Battista e Bruno Tabacci. Tutto è nato dall’affermazione del presidente del Consiglio uscente, Mario Draghi, il quale ha parlato di “pupazzi prezzolati” al servizio della Russia di Vladimir Putin. Commentando questa uscita dell’ex numero uno della Banca Centrale Europea, Di Battista ha asserito: “Quando parla di nemici esterni credo che si riferisca alla Russia, ‘pupazzi prezzolati’ non lo so, perché credo che sia un dovere da parte del presidente del Consiglio, che fa delle accuse così gravi e infamanti, fare nomi e cognomi, altrimenti sono delle boutade che francamente non gli fanno onore”.



Bruno Tabacci, che con Luigi Di Maio ha dato vita a “Impegno Civico”, ha replicato così alle parole di Di Battista: “Lei è andato in Russia a fare dei servizi giornalistici, un paese dove se dice la parola ‘guerra’, finisce in galera”. A quel punto, l’ex esponente del Movimento Cinque Stelle ha risposto per le rime a Tabacci: Mi sta dando del pupazzo prezzolato? Vuole dire che Draghi ce l’aveva con me?. Il centrista ha asserito: “Ma stia tranquillo, lei in Russia non ha detto che c’era la guerra, si è adattato. Draghi ce l’ha con lei? È impossibile avercela con lei”.



SCONTRO FRA DI BATTISTA E TABACCI: “CI SONO PUPAZZI PREZZOLATI POLITICAMENTE”

Nel prosieguo di “Di Martedì”, Bruno Tabacci ha spiegato ad Alessandro Di Battista e ai presenti che i “pupazzi prezzolati” menzionati da Draghi sono coloro che fingono di fare gli interessi di Putin, ma alla fine finiscono per farli per davvero: “Alcuni italiani si sono segnalati per essere pro Putin in tutte le occasioni”.

Tuttavia, Alessandro Di Battista ha fatto notare a tutti che i servizi segreti italiani hanno assolutamente rigettato l’ipotesi che nel dossier dell’intelligence statunitense relativo ai presunti contributi rossi alla politica ci siano politici o partiti nostrani, ma a giudizio di Bruno Tabacci “sono prezzolati politicamente…”.