Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio parla dell’emergenza Covid-19 e spiega come, pur nel momento drammatico della seconda ondata che si sta palesando, si potrebbe arrivare presto alla distribuzione del vaccino che porterebbe a una svolta della situazione. Lo ha spiegato in un’intervista rilasciata al Tg1, “Ciò che ci deve far ben sperare è che entro la fine dell’anno e l’inizio dell’anno prossimo potremo cominciare le vaccinazioni. Nessuno si salva da solo: senza un accordo a più paesi e un investimento comune non ce l’avremo mai fatta”. Secondo Di Maio entro gennaio dovrebbe dunque essere possibile la somministrazione di un vaccino in grado di far terminare un incubo che ha segnato il 2020 di certo non solo per l’Italia, ma a livello Mondiale. “Ai cittadini chiedo di rispettare le regole, di continuare ad essere responsabili: rispettiamo noi stessi e chi ci sta accanto. Usate le mascherine e scaricate l’app Immuni. Siamo all’ultimo miglio, poi arriverà il vaccino. Non molliamo proprio ora. E guardiamoci anche attorno prima di dire che va tutto male: in Francia è stato dichiarato il coprifuoco per Parigi e altre città dalle 21.00. In Germania i locali saranno chiusi dalle 23.00. In Spagna, nella Catalogna, ci sarà una chiusura totale per 15 giorni di bar e ristoranti, mentre nel Regno Unito si sta valutando il lockdown. Questi sono i fatti. L’Italia sta lavorando duramente”.



DI MAIO: “NO A RALLENTAMENTO AIUTI DALL’EUROPA”

Dal suo profilo ufficiale su Facebook, il Ministro degli Esteri ha voluto analizzare la crisi della pandemia anche in chiave economica. “Adesso il governo sta intervenendo per evitare di arrivare a una situazione estrema, perché la nostra economia non se lo può permettere. Le imprese, i nostri commercianti, gli autonomi e tutto il mondo industriale non possono fermarsi un’altra volta.” Per Di Maio dunque l’imperativo per il Governo è riuscire a contenere i contagi evitando l’arma del lockdown che rappresenterebbe un colpo forse fatale all’economia. E sul “nessuno si salva da solo” precedentemente citato, viene evidenziato come per l’Europa sia fondamentale mettere a punto un piano in grado di sostenere i Paesi maggiormente colpiti dalla pandemia in questa seconda ondata che si sta manifestando in tutto il Continente: “Dagli incontri che ho avuto a Bruxelles in questi giorni sono ottimista, non ho visto preoccupanti rallentamenti, ma è importante che l’Italia monitori. Ci sono artigiani, imprese, professionisti che pagano le tasse, che hanno grandi difficoltà in questo momento, che non possono più aspettare”.



 

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