Dopo il post sul Blog M5s e la relativa risposta molto dura del Premier Conte, il Governo torna a scontrarsi ancora questa mattina sul fronte della Manovra di Bilancio 2020: Di Maio insiste nel chiedere nuove modifiche, il Presidente del Consiglio invece fa quadrato sul Mef e ammonisce «la Manovra è già stata approvata, chi non fa squadra è fuori dal Governo». Questa mattina da Matera però arriva la controreplica del capo politico M5s e non è per nulla distensiva: «I toni ‘o si fa così o si va a casa’ fanno del male al Paese, fanno del male al governo: in politica si ascolta la prima forza politica che è il M5s, perché se va a casa il M5s è difficile che possa esistere ancora una coalizione di governo», attacca Di Maio arrivando all’ex Expo 2020 di Matera. In merito alle specifiche parole del Premier Conte, Di Maio non nasconde la sua irritazione anche se si limita a dire «Non c’è nessun ultimatum contro un ultimatum. Io credo soltanto che bisogna fare in modo che in questo governo ci sia meno nervosismo, meno prese di posizione dure e mettere al centro le persone e non le proprie opinioni. I toni di queste ore mi meravigliano, ci sorprendono e ci addolorano».



SCONTRO MANOVRA M5S-PD: NUOVO ALTOLÀ DI DI MAIO

Domani si riunirà un nuovo vertice di maggioranza e si terrà anche un CdM (ma con a tema il decreto terremoto, ndr) e in quell’occasione, nonostante Conte abbia detto che la Manovra non si tocca, probabilmente si limeranno alcune misure prima dell’invio al Parlamento per le discussioni delle prossime settimane. «Prima di tutto sono soddisfatto che domani finalmente si riunisce questo vertice di maggioranza che stavamo chiedendo da un po’, un vertice di governo che deve servire a mettere nella legge di bilancio tre proposte che per noi sono imprescindibili: o si fanno o non esiste ancora la Manovra», rilancia Di Maio con un “suo” ultimatum. Le tre proposte, già evidenziate in settimana dal Ministro degli Esteri, sono il carcere agli evasori, la riduzioni delle commissioni bancarie per i commercianti e la Flat Tax ferma a come l’avevano improntata Lega e M5s, senza i correttivi voluti dal Pd. «La prima proposta è il carcere agli evasori e la confisca per sproporzione ai grandi evasori significa che chi evade più di 100 mila euro all’anno verrà punito seriamente con il carcere e bisogna confiscargli più di quanto ha evaso», spiega Di Maio da Matera, aggiungendo subito dopo gli altri due punti «vanno bene le multe ai commercianti che non utilizzano il pos, ma se gli abbattiamo i costi del pos, i costi delle carte, perché altrimenti rischiamo di trovarci in una situazione in cui introduciamo una nuova tassa per i commercianti, non una multa». Da ultimo, il terzo punto «per noi importante è che le partite Iva continuino a pagare solo il 15% di tasse, cosa che non è così, in questa manovra gli si alzano le tasse». Per essere poi ancora più chiaro e con diretto intendimento a Pd, Conte e Renzi (che è tornato anche lui ad attaccare il Governo e la Manovra in queste ore alla Leopolda 10), Di Maio ribadisce su Facebook «Il vertice di governo di lunedì deve servire a mettere nella Legge di Bilancio 3 proposte che per noi sono imprescindibili. O si fanno o non esiste la Manovra».

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