Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ribadisce la posizione dell’Italia sulla guerra in Ucraina nel corso del suo intervento a Mezz’ora in più. “Continueremo ad opporci ad una no fly zone, perché significa scatenare la Terza guerra mondiale”, ha dichiarato durante il suo collegamento dall’Angola. “Da noi non verrà mai un incremento dell’escalation”, ha ribadito Di Maio, secondo cui non bisogna “mai abbandonare la strada della diplomazia”. Anche perché “ci sono troppe variabili impazzite che possono scatenare una guerra” più grande.
Il ministro ha commentato anche la notizia dell’uccisione del giornalista americano Brent Renaud: “È atroce, per questo bisogna continuare a lavorare sulla tregua, non possiamo abbandonare la diplomazia”. Quindi, il governo italiano non smetterà di dire al presidente russo Vladimir Putin “di dimostrare che non vuole continuare questa guerra”, rivendicando che l’Occidente ha fatto “tutti i passi possibili per aprire alla possibilità di dialogo e di una soluzione diplomatica”.
“PORTA DELLA DIPLOMAZIA È APERTA”
Luigi Di Maio ha parlato anche delle sanzioni con cui si intende indebolire l’economia della Russia per costringerla a interrompere la guerra in Ucraina. “Ue e Italia hanno la stessa linea e inoltre abbiamo chiesto agli italiani di lasciare la Russia. Continuiamo sulla linea di sconsigliare agli italiani di rimanere” in Russia, ha aggiunto il ministro degli Esteri. Per quanto riguarda i negoziati tra russi e ucraini, che riprenderanno domani, ritiene che servano attori terzi per aiutarli al tavolo. “Il fatto che Mosca e Kiev siano disponibili a vedersi a Gerusalemme e possano parlare di tregua significa continuare a tenere aperta la porta della diplomazia. I segnali ci sono, ma i tempi sono lunghi”. Va fatto di tutto nel rispetto dei trattati, d’altra parte bisogna “dare seguito alla risoluzione del Parlamento europeo che ha votato quasi all’unanimità di riconoscere lo status di candidato dell’Ucraina”. Quindi, per Di Maio va aperto un processo che ha i suoi tempi. Ma l’Europa ha bisogno di una difesa, e questo “vuol dire fare più investimenti”. Ma non deve essere alternativa alla Nato, bensì “complementare”.
“RISCHIAMO TERZA GUERRA MONDIALE”
Nel corso della sua intervista a Mezz’ora in più, Luigi Di Maio ha parlato anche dell’attacco della Russia alla base area di Yavoriv nei pressi del confine con la Polonia. “Siamo preoccupati perché a poche decine di chilometri la bomba poteva colpire un paese Nato e questo significa far scatenare la terza guerra mondiale”. La guerra in Ucraina, inoltre, ha posto una questione anche energetica. “In due mesi riusciremo a dimezzare la dipendenza dal gas russo e in inverno riusciremo a fare ancora meglio”, ha assicurato il ministro degli Esteri. Dall’Africa ha mandato un segnale alla Russia: “Non staremo più sotto eventuali ricatti. Con le visite in Algeria, Qatar, Angola e Congo abbiamo la possibilità di aumentare le quantità di gas e gas naturale liquefatto”. Ma ha espresso anche un auspicio: “L’Ue affronti il tema dei prezzi dell’energia e metta un tetto massimo al prezzo del gas mentre cerca alternative”. Per Di Maio non c’è più tempo: “L’Ue deve muoversi”. Infine, ha annunciat che sono stati raggiunti accordi con Congo e Angola “per aumentare le forniture energetiche da parte dei due Paesi ma bisogna continuare a valutare le alternative”.