DOPO GIARRUSSO, IL PD APRE LE PORTE A DI MAIO E SPADAFORA? I RUMORS
Un conto è l’ex Iena Dino Giarrusso, un altro – politicamente parlando – è che Luigi Di Maio e Vincenzo Spadafora possano entrare nel Pd dopo l’infelice esperienza elettorale di “Insieme per il futuro” (confluito nel cartello elettorale Impegno Civico senza riuscire ad entrare in Parlamento). I rumors sul possibile, clamoroso, ingresso degli altri due ex M5s nel Partito Democratico sono durati poche ore dato che entrambi i politici non rieletti hanno rispettivamente smentito l’ipotesi. Resta però il subbuglio di un Pd che, alla vigilia delle Primarie, si ritrova con le correnti spaccate e con la difficile convivenza nella coalizione progressista con il M5s di Conte che ha ha ormai stabilmente superato il Partito Democratico nei sondaggi nazionali.
La notizia “bomba” è giunta stamattina da “Il Giornale”, citando fonti vicino ai Dem: «Il Pd imbarca Dino Giarrusso e aspetta l’arrivo di Di Maio e Spadafora. Dal voto online alla caccia agli ex grillini: i dem sembrano sempre di più la brutta copia del M5S». Se per Di Maio veniva data la trattativa alquanto complicata, vista la sua figura in primissimo piano nei tre Governi della scorsa legislatura (dal “Partito Di Bibbiano” agli scontri con Letta e Conte fino al riavvicinamento in vista delle scorse Elezioni) sull’ex Ministro dello Sport il passaggio sembrava ormai chiuso. Per “Il Giornale”, «Di Maio attende prima l’esito della selezione della commissione Ue per la scelta dell’inviato nel golfo Persico. L’ex capo dei Cinque stelle non vuole irritate il governo Meloni: l’ok dell’ Esecutivo italiano per la nomina è fondamentale». Ma su Spadafora il via libera del “nuovo” Pd che arriverà dopo le Primarie potrebbe arrivare eccome.
DI MAIO E SPADAFORA SMENTISCONO, MA RESTA FIBRILLAZIONE NEL PD
Certo, ci sono poi le smentite che come sappiano in politica possono anche durare lo spazio di qualche mese: vanno però derubricate come tali e così, ad oggi, tanto Di Maio quanto Spadafora smentiscono categoricamente di voler entrare nel Partito Democratico ad oggi (a seconda di chi vincerà tra Bonaccini e Schlein però le posizioni potrebbero anche modificarsi, non si sa mai). «In merito a quanto riportato dal quotidiano ‘Il Giornale’ su una mia iscrizione al Partito Democratico, smentisco categoricamente. Non è un attacco al quotidiano per averla riportata. Ma invito tutti gli addetti ai lavori a verificare con me direttamente le notizie sul mio conto. Ci sono ancora troppe persone in giro che millantano rapporti con me», spiega l’ex Ministro degli Esteri Di Maio sentito dall’Adnkronos.
Contattato poi da Fanpage anche Spadafora smentisce l’ipotesi di un passaggio al Pd con due semplici “no, no”. Al momento dunque nei contatti tra ex M5s e Partito Democratico è solo l’ex Iena Dino Giarrusso, europarlamentare, a restare il vero nome “nuovo” tra le file del Pd. Non mancano le tensioni date che lo stesso candidato Stefano Bonaccini, dopo averne annunciato l’ingresso nella sua area di sostenitori, si è visto costretto ad una semi-retromarcia. «Noi siamo un partito aperto a chiunque. Se Dino Giarrusso vorrà entrare e iscriversi al Pd, prima di tutto chieda scusa a chi ha ferito in passato e dimostri di accettare le regole e il percorso di questo partito»: le parole del Governatore dell’Emilia Romagna arrivano di fatto in risposta agli attacchi di altri membri Pd che non gradivano affatto la presenza di chi come Giarrusso fino a pochi mesi fa attaccava leadership e scelte del Partito Democratico. Sentito dall’ANSA, Giarrusso si limita a commentare «Ci risentiamo tra qualche giorno…».