L’incontro tra Beppe Grillo e l’ambasciatore cinese e l’articolo apparso sul blog del garante M5s pro-Pechino hanno fatto scattare l’allarme nel Movimento. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha però tenuto a fare chiarezza: pentastellati e governo sono per l’alleanza occidentale e per l’Unione Europea. Intervenuto a Cartabianca, il titolare della Farnesina ha spiegato: «Come ministro degli Esteri rappresento la nazione. In questi giorni ho visto degli articoli in cui si diceva che Draghi aveva una linea e io un’altra. Il G7 l’ho preparato un mese fa insieme ai miei colleghi: non ci devono essere assolutamente malintesi o ambiguità. Siamo alleati, insieme i Paesi dell’Ue, con gli Usa, punto. Se si deve parlare di cooperazione commerciale, non vuol dire che si arretra sui diritti umani».



«Come ministro degli Esteri, ho votato per le sanzioni alla Cina per la violazione dei diritti umani e per le sanzioni alla Russia. Non ci deve essere alcun dubbio su dove sia collocata geopoliticamente l’Italia. La posizione mia è quella emersa dal G7, che vede cooperazione con Russia e Cina su temi fondamentali», ha aggiunto Luigi Di Maio, spiegando che non c’è alcun tentativo di modificare l’orientamento dell’esecutivo sull’alleanza con il mondo occidentale: «Non c’è nessun dibattito o volontà nel M5s di mettere in discussione l’alleanza occidentale, la presenza nell’Ue e la scelta dell’Italia in politica estera. Non vedo un disallineamento, Conte è stato chiaro: l’asse portante della politica estera è l’alleanza occidentale e l’Ue. Poi ci possono essere delle considerazioni, ma la visita di Grillo all’ambasciata cinese non credo abbia stravolto le sorti della politica estera italiana».



DI MAIO PRO-ALLEANZA ATLANTICA, MA SPUNTA UN DOCUMENTO…

Le parole di Luigi Di Maio hanno confermato il pieno appoggio al posizionamento euroatlantico portato avanti dal premier Mario Draghi, che ha inoltre annunciato un esame del Memorandum d’intesa che nel marzo 2019 fece l’Italia con il regime di Xi Jinping. Ma non è finita qui. Come riportato dai colleghi di Formiche.net, la Farnesina sta ultimando un documento sugli esiti di un bilaterale tra il presidente Draghi e Li Keqiang, primo ministro della Repubblica popolare cinese, che dovrebbe tenersi nelle prossime settimane. Il documento, titolo “Piano d’azione triennale per il rafforzamento della collaborazione (2021-2023)”, ha già fatto ping pong tra i ministeri degli Esteri di Italia e Cina: l’obiettivo, si legge nel programma, è quello di dare la priorità alla cooperazione in settori come economia, commercio, finanza, ambiente e molti altri. Insomma, un documento che va contro alla linea adottata da Draghi, e confermata da Di Maio, negli ultimi giorni. Questo uno dei passaggi più rilevanti: «Le parti sono disponibili a promuovere l’attuazione del memorandum d’intesa sulla collaborazione nell’ambito della ‘Via della Seta economica e dell’iniziativa per una via della seta marittima del 21° secolo’ e a rafforzare il collegamento dell’iniziativa cinese ‘Belt and Road’ con la strategia di connettività eurasiatica dell’Ue». Insomma, nonostante le rassicurazioni di Di Maio, la Farnesina sembra intenzionata a continuare sulla strada della Via della Seta…

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