Ha fatto discutere mezza Italia le foto e il video (pubblicato da un deputato svizzero della Lega dei Ticinesi, Stefano Tonini) del corteo di auto blu e van blindati che hanno accompagnato il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio impegnato due giorni fa in missione diplomatica presso il suo omologo elvetico, Ignazio Cassis a Chiasso in Svizzera. La notizia data inizialmente dal quotidiano online ComoZero è stata ripresa a livello nazionale ed è divenuta fonte di fort critica per l’ex leader M5s che per anni si è battuto, assieme a tutto il Movimento 5Stelle, per le campagne “moralizzatrici” contro gli sprechi della politica e i costi inutili sostenuti dagli altri partiti. Vedere però 8 auto blu e 4 van blindati per la delegazione italiana in visita al Ministero degli Esteri svezzo in Ticino ha fatto una certa impressione e non sono mancate le invettive: «il Ministro degli affari esteri italiano Luigi Di Maio è arrivato ora a Mendrisio (Svizzera). “Taglieremo quelli che sono i privilegi delle auto blu. Non c’è più scampo, adesso cominciamo a ristabilire un po’ di equità sociale in questo Paese” Cit. Luigi Di Maio. Siete gelosi della vista che ho dal mio ufficio?», scrive ironicamente il deputato elvetico della Lega postando il video dell’arrivo di Di Maio nel Canton Ticino.
LA REPLICA DEL MOVIMENTO 5 STELLE
La “colonna” o il “serpentone” delle auto blu, come è stata subito rinominata sui social la vista dei mezzi di accompagnamento del Ministro Di Maio ha fatto commentare anche un altro consigliere nazionale della Lega dei Ticinesi, Lorenzo Quadri: «Questione che fa un po’ meno ridere: a quanto ammontano i costi dell’imponente dispositivo diplomatico e di sicurezza per l’accoglienza a Ligornetto di Giggino Di Maio? Chi li paga? Forse il solito sfigato contribuente?». È però giunto immediato il comunicato di risposta molto duro del Movimento 5 Stelle in difesa del proprio Ministro e contrario alla ricostruzione fatta dai quotidiani svizzeri e da “La Verità” qui in Italia: «M5s smentisce come fake news in una nota pubblicata su Fb un articolo pubblicato dal quotidiano La Verità in prima pagina con il titolo ‘Otto auto e quattro van blindati per la visita flop di Di Maio in Svizzera”». Per i vertici pentastellati, «Giusto per correttezza d’informazione, cosa che dovrebbe già fare un giornale ma che in questo caso viene meno per dare spazio a una becera propaganda il ministro Di Maio si è tagliato la scorta». Il concetto è che il “serpentone” era voluto e richiesto dagli svizzeri e non è stato speso «neanche un’euro in più dei soldi degli italiani perché il dispositivo di sicurezza oltre ad essere stato deciso dalle autorità svizzere è stato interamente predisposto e organizzato da loro. La Verità farebbe bene a occuparsi di notizie evitando di diffondere clamorose bufale», conclude la dura nota del Movimento 5 Stelle.