Luigi Di Maio è ad un passo dall’assumere un ruolo di grande prestigio all’interno dell’Ue, leggasi quello di inviato speciale dell’Unione Europea nel Golfo. Dopo la notizia degli scorsi giorni, l’ex numero uno del Movimento 5 Stelle, reduce da un clamoroso flop durante la recente tornata elettorale, è ora davvero ad un passo dal “ritorno in campo”, e questa volta con un incarico a livello europeo.



«Sulla base delle prestazioni fornite dai candidati, si raccomanda di nominare il sig. Luigi Di Maio come inviato speciale dell’Ue nel Golfo», questo quanto fatto sapere dal panel tecnico, come si legge sul sito di Open, incaricato appunto dall’Unione Europea per individuare la figura adatta a ricoprire il ruolo di inviato nel Golfo Persico. Un via libera che ora dovrà passare dalle mani di Josep Borrell, Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, a cui spetterà di fatto l’ultimo sì e quindi di ufficializzare l’assegnazione dell’incarico.



DI MAIO VERSO L’UE: ECCO CHI ERANO GLI ALTRI CANDIDATI

L’ex vice presidente del consiglio nonché ex ministro degli esteri italiano, ha avuto la meglio sugli altri tre candidati, leggasi il cipriota Markos Kyprianou, l’ex inviato dell’Onu in Libia Jan Kubis e l’ex ministro degli Esteri greco e commissario Ue Dimitris Avramopoulos. Sia chiaro, l’opinione del panel non è vincolante, ricorda Open, ma sembra complicato pensare ad un Borrell che prenda una decisione differente, anche perchè non avrebbe motivo per “disdire” il pool di tecnici incaricati per la scelta.

La decisione di propendere verso Di Maio come inviato nel Golfo aveva fatto storcere il naso negli scorsi giorni a Maurizio Gasparri, storico esponente di Forza Italia e vicepresidente del Senato, che aveva annunciato la richiesta di un’interrogazione parlamentare sulla possibile nomina dell’ex ministro degli esteri: “Ho chiesto di sapere – ha dichiarato Gasparri – quali siano i criteri per cui è stato ipotizzato il nome di Di Maio e quali competenze lo stesso abbia in materia di energia e se non si ritenga di intervenire facendo presente che il nostro Paese potrebbe mettere a disposizione figure ben più qualificate”.