Tramite un post pubblicato sul proprio profilo Twitter, Luigi Di Maio è tornato a parlare dell’Irap e, riprendendo la proposta di Laura Castelli, ha detto che l’obiettivo è quello della cancellazione totale dell’Irap. “Lo Stato deve stare al fianco delle aziende” ha twittato il ministro degli Esteri, che ha ricordato come nei precedenti provvedimenti sia già stato eliminato l’Irap di giugno e che ora il prossimo lavoro dovrà essere volto ad arrivare alla totale cancellazione dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive. Inoltre c’è un post con il quale Di Maio parla del prossimo decreto, sostenendo che dovrà semplificare il codice degli appalti perché “le imprese non devono perdere la testa dietro a mille leggi ed enti inutili”. Il tema dunque è quello delle aziende, che sono state colpite in maniera anche violentissima dall’epidemia di Coronavirus.



DI MAIO “PIU’ LAVORO, MENO TASSE”

Il ministro degli Esteri ha citato con una foto un “pezzo di raccordo tra la rampa di collegamento e il nuovo ponte di Genova che è stato appena posizionato: ha ricordato che gli occhi del mondo sono stati posati su questo aspetto e ha lanciato una frecciata togliendosi qualche sassolino dalla scarpa – “forse non credevano nel fatto che l’Italia fosse in grado di ricostruire un ponte in così poco tempo”. In questo modo ha detto che con il ponte Morandi è nato un nuovo modello di sviluppo che sarà senza burocrazia, senza troppe lungaggini. Un modello che punta all’efficienza”. Di Maio ha poi proseguito sostenendo che la crisi del Coronavirus deve far imparare al Paese che gli interventi forti sono necessari per rialzarsi, e questo si deve tradurre nell’abbassamento delle tasse e la semplificazione del codice degli appalti.



Più lavoro e meno impedimenti per i cittadini e imprese, non c’è altro tempo da perdere”: questo il motto del ministro che si è poi rifatto alle parole dell’imprenditore Pietro Salini, che ha lavorato alla costruzione del nuovo ponte di Genova. Parole che hanno profondamente colpito Di Maio, che ha citato la parte sui costruttori che utilizzano le mani e sono persone semplici e con dei sogni, che vanno a casa con il pane che hanno guadagnato. Continuando la citazione, Di Maio ha poi concluso scrivendo che “vorrei che da questo ponte partisse un piano per il Paese, di manutenzione, di ricostruzione, che desse lavoro a milioni di persone”.

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