Dopo che il Ministro Salvini, in aperta polemica con Di Maio, aveva allarmato i mercati e lo spread con l’annuncio di voler sforare il tetto 3% e dopo che il Premier Conte aveva in un primo momento ipotizzato la forte difficoltà di porre freno all’aumento dell’Iva, ci ha pensato il Ministro dell’Economia Giovanni Tria dall’Eurogruppo a rassicurare tutti: no sforamento deficit e niente aumenti di Iva in Manovra. Ecco che, in un’intervista ad Agorà di stamani, il leader del M5s torna di nuovo sul tema scottante dell’Iva e annuncia «Il Movimento 5 Stelle non voterà mai un legge di bilancio per aumentare il debito pubblico». Provocazioni, frecciatine e attacchi al collega vicepremier non mancano neanche questa mattina, con Di Maio che afferma «Il tema non è lo spread in sé e neanche il vincolo del 3%, ma il voler sforare aumentando il debito pubblico, come proposto da Salvini..». L’assicurazione è doppia, sul piano economico prima e politico poi: «L’Iva non aumenta», forse l’unico punto che tiene uniti in questo ultimo difficile periodo Di Maio e Salvini.
DI MAIO VS SALVINI: IRA DELLA LEGA
Alla giornalista che chiede se lo scontro totale tra Lega e M5s possa degenerare in una crisi di Governo, Di Maio ha replicato che le bagarre ci sono ma che tra i due partiti vi è sostanziale «concorrenza leale» sia verso le Europee sia sul prosieguo della legislatura. «Con Salvini ci sentiamo ogni settimana, questa settimana ci siamo sentiti. Non posso dire che è tutto tranquillo perché loro hanno preso sul personale la questione di Siri», ribadisce ancora una volta il Ministro del Lavoro ad Agorà, precisando però che non si tratta di una “questione personale né morale”. Per Di Maio «Non c’è nessun rogo per Salvini: non c’è nessun attacco. Io credo in questo governo dobbiamo andare avanti altri 4 anni e nessuno deve prenderla sul personale, perché governare con i 5 stelle significa governare con chi ha sempre puntato sulla lotta alla corruzione e sull’onestà». La Lega però non ci sta e con il Capogruppo alla Camera a Radio Anch’io, Riccardo Molinari replica a distanza contro il leader M5s: «Di Maio ha impostato la campagna elettorale del M5s su distinzione morale tra loro e noi. Che stia usando il tema delle inchieste per una propaganda elettorale è una cosa molto grave. Un conto è il teatrino della campagna elettorale, un conto è quando si fa una differenza antropologica tra onesti e disonesti e si mettono i propri alleati dall’altra parte del mondo». E parafrasando i dubbi sollevati già da Giorgetti due giorni fa, Molinari sentenzia «Quando manca la fiducia e se Di Maio è convinto che la Lega sia un partito di corrotti andare avanti diventa molto complicato».