L’audio rubato a Luigi Di Maio nel corso dell’incontro a Cosenza con gli attivisti del Movimento 5 Stelle continua a fare discutere. Le parole sull’alleato di Governo Matteo Salvini non sono passate inosservate in casa Lega, con il ministro dell’Interno che ha replicato per tono alla definizione di «quell’altro là». E in occasione della pubblicazione dei nuovi sondaggi del Tg La 7 – che quotano il partito di Centrodestra al 38 per cento – il Carroccio non ha perso l’occasione di tirare una frecciatina ai grillini: «Per “quelli là” stasera serve dose doppia!», la didascalia di una foto che ritrae una scatola di Maalox. Clima di altissima tensione, con Matteo Renzi che ha colto la palla al balzo per condannare l’esecutivo gialloverde: «Oggi Salvini fa l’offeso perché Di Maio lo ha definito “quell’altro”. Vette altissime, insomma. Nel mentre la produzione industriale di luglio fa -0.6% (CSC). Pessimo segnale. Vanno sbloccate le infrastrutture e i posti di lavoro, altro che NoTav e reddito di cittadinanza». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



SALVINI REPLICA A DI MAIO

L’occasione di un audio rubato durante un incontro con gli attivisti del MoVimento 5 Stelle a Cosenza mette in imbarazzo Luigi Di Maio, che prima scarica su “quell’altro” alcune delle frenate dell’esecutivo, poi è chiamato però a non urtarne la sensibilità. Perché “quell’altro”, Matteo Salvini, in realtà non sembra aver preso affatto bene l’uscita del partner di governo al punto che, come riportato da “La Repubblica”, avrebbe replicato con fastidio:”Quell’altro? Mah… Posso non stare simpatico ma ho un nome, mi chiamo Matteo…”. Dallo staff del capo politico grillino provano a metterci una pezza:”Si fatica a comprendere lo stupore riguardo alle parole pronunciate dal vicepresidente Di Maio. Di Maio non ha infatti mai esitato a sottolineare alcuni aspetti politici, anche pubblicamente. È una persona schietta e sincera. Nella fattispecie, si è solo concesso un linguaggio più colloquiale e diretto in virtù della circostanza”. (agg. di Dario D’Angelo)



L’AUDIO RUBATO IN UN INCONTRO A COSENZA

Uno scoop incredibile del quotidiano LaCnews24.it potrebbe gettare ancora più “benzina” sul fuoco del Governo già piuttosto alto dopo i continui scontri tra Lega e M5s su Tav, Decreto Sicurezza e Manovra Fiscale di questi giorni. Salvini e Di Maio dopo il vertice della scorsa settimana hanno “siglato” una tregua che impedisce al momento di pensare ad un difficile ritorno alle urne, ma lo sfogo dato da Di Maio ai suoi del M5s a Cosenza – durante uno dei tanti incontri a porte chiuse con gli attivisti per riorganizzare il Movimento 5 Stelle a livello locale – potrebbe riaprire un fronte di scontro ancor più marcato di quello già in atto normalmente. I temi sono tanti ma tramite una registrazione (riuscita nonostante l’imposizione e divieto assoluto di cellulari all’interno della riunione, ndr) del portale LaCnews24 ci rivela gran parte del dibattito politico, immaginiamo, delle prossime ore: «Ogni volta che si deve approvare un provvedimento, in Parlamento o in Cdm, ci dobbiamo sedere a un tavolo io, Conte e quell’altro là e dobbiamo fare un accordo». Il leader M5s non lo cita ma il riferimento a Salvini e ai rapporti tutt’altro che sereni tra i due vicepremier è evidente; «A volte dobbiamo subire l’atteggiamento della Lega che è insopportabile» spiega Di Maio che però dà agli attivisti grillini la vera motivazione sul perché dopo le Europee non c’è stato lo strappo di Governo e il ricorso alle Elezioni anticipate, «Ma dopo le elezioni non avevamo alternativa: o andavamo all’opposizione o cercavamo di portare a casa il più possibile nelle peggiori condizioni».



DI MAIO, LO SFOGO CONTRO LA LEGA E NON SOLO..

Una crisi di Governo “istituzionale” al momento non è prevista, ma una crisi dentro al Governo è cosa ormai certificata da settimane: «Il ‘partito unico’ non vede l’ora di far cadere il Governo, perché a settembre si vota il taglio dei parlamentari. Da un punto di vista mio, che mi sto prendendo i vaffanculo perché sono tacciato di essere quello che fa gli accordi, l’amico di Salvini, a me aiuterebbe pure tanto, resto capo politico. Ma penso ai risultati da ottenere da qui a dicembre: taglio del cuneo fiscale, riduzione canore Rai, acqua pubblica, taglio dei parlamentari», prosegue un Di Maio senza peli sulla lingua nell’audio trafugato dai colleghi calabresi del quotidiano di Cosenza. Gli attacchi al Governo sponda Lega terminano nel momento in cui Di Maio si rivolge ai problemi interni al partito, non certo pochi dati i consensi sempre sotto il 20%: «i facilitatori del Movimento 5 Stelle sono necessari perché serve più informazione tra i portavoce e i territori, ma non sono novità calate dall’alto», ha promesso Di Maio nella riunione “segreta”. «Ogni giorno mi arrivano 800 email che parlano di problemi sul territorio. Due terzi sono richieste d’aiuto che non riguardano il governo centrale. La nuova organizzazione del Movimento dovrà mettere al centro il facilitatore regionale che dovrà avere una grande capacità progettuale, per tradurre in iniziative e proposte concrete le istanze che giungono dai territori», prosegue e conclude il leader grillino, non prima di lanciare una nuova “stilettata” al Carroccio e a Salvini sull’infinito “caso” Siri «Noi siamo l’unica forza politica che è andata al governo per realizzare il programma elettorale. Ci è andata 33% quindi non può realizzare tutto ma sempre meglio che realizzare zero e avere al governo quelli che, per esempio, il mio ministero ha fermato e nessuno ha detto niente quando stavano con Siri provando sull’eolico a fare business con la mafia».