Nuovi aggiornamenti su Radio Padania, con Luigi Di Maio che ha dato sette giorni di tempo per sospendere le trasmissioni nazionali dell’emittente che fa capo alla Lega di Matteo Salvini. C’è un particolare di non poco conto, come riporta il Corriere della Sera: fonti del Mise hanno spiegato che non è stata attivata alcuna procedura di revoca e che la lettera è un’iniziativa autonoma della direzione generale, «senza che il gabinetto di Luigi Di Maio ne fosse informato». Dopo il caso Radio Radicale, un’altra emittente radiofonica al centro della battaglia social: «Così #RadioRadicale non si può lamentare che sia in azione politica contro loro», «Ma non sa proprio biú cosa inventarsi Di Maio… Meglio che dopo le Europee si stacchi la spina…», «Non è Di Maio che spegne Radio Padania. Sono le regole e senza musica non si fa messa cantata. Basta soldi dei contribuenti!». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



NUOVO CASO LEGA-M5S

Il Mise di Di Maio contro Radio Padania Libera: è questo il terreno su cui si svolge il nuovo scontro tra MoVimento 5 Stelle e Lega. Ma quali sono i motivi che hanno spinto il ministero dello Sviluppo Economico ad ordinare alla radio del Carroccio di porre fine alle trasmissioni a livello nazionale? Questioni di licenza. Come spiegato da “La Repubblica”, la licenza di cui è in possesso oggi Radio Padania, dopo la vendita nel 2016 della concessione per “radio comunitaria nazionale”, è valida esclusivamente per la fornitura di contenuti in ambito locale. L’escamotage di appoggiarsi a Eurodab senza avere il permesso per farlo, come sostiene il ministero guidato da Luigi Di Maio, – scrive Repubblica – “è stato un modo per far campagna elettorale a vasto raggio. Ad esempio mandando in onda – per citare il palinsesto di due giorni fa – le interviste al tesoriere leghista Giulio Centemero e al commercialista bergamasco alberto Di Rubba. Entrambi uomini di fiducia di Matteo Salvini”. (agg. di Dario D’Angelo)



DI MAIO SPEGNE RADIO PADANIA

Nuovo braccio di ferro Di MaioSalvini? Probabile. L’ultimo capitolo dello scontro tra M5s e Lega riguarda Radio Padania, l’emittente del Carroccio che ha ricevuto dal capo politico pentastellato, in qualità di ministro dello Sviluppo Economico, l’ordine di sospendere le trasmissioni digitali. Come riportato da La Repubblica, con una lettera della Direzione generale per i servizi di radiodiffusione e postali, il Mise ha deciso di “spegnere” la radio che sfruttando la rete è stata ascoltata in tutto il territorio nazionale, trasformandosi da stazione locale a megafono delle battaglie di Matteo Salvini in tutto il Paese. Era il mese di gennaio quando “La Repubblica” portò a galla una questione scottante: mentre a Radio Radicale venivano tagliati i fondi statali portandola sull’orlo della chiusura, alla radio della Lega stava per essere staccato un contributo da 115mila euro. Emersa questa verità, Di Maio aveva annunciato un supplemento di istruttoria per bloccare tutto ma dagli uffici era venuto fuori che la richiesta di finanziamenti di Radio Padania risultava legittima. Senonché, con una lettera inviata nottetempo al Mise alla vigilia della pubblicazione delle graduatorie dei beneficiari: “Lo abbiamo fatto per evitare ulteriori polemiche”, spiegò l’amministratore Davide Franzini. Ma polemiche di quale tipo se la richiesta era legittima? Ora è chiaro…



LA LETTERA DEL MISE A RADIO PADANIA

Nella lettera del dirigente del Mise Giovanni Gagliano, indirizzata alla società cooperativa Radio Padania e in copia anche all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per eventuali provvedimenti, è emerso infatti il presunto sistema illegittimo utilizzato dall’emittente della Lega:”Si invita codesta società a sospendere immediatamente la trasmissione dei propri contenuti al Consorzio Eurodab (autorizzato, in ambito nazionale, a trasmettere con la tecnica del digitale, ndr) e si comunica che, in caso di reiterata violazione, questo ministero procederà all’avvio del procedimento di revoca dell’autorizzazione rilasciata alla Radio Padania Libera il 28 agosto 2018″. Come riportato da La Repubblica, Radio Padania ha 7 giorni di tempo per spegnere il segnale digitale e lasciare aperto solo quello analogico tradizionale e geograficamente limitato. Una settimana in cui i vertici dell’emittente possono comunque presentare al ministero controrepliche e documenti che provino la legittimità del loro operato.