Non è tardata ad arrivare la replica di Matteo Salvini dopo le parole di Luigi Di Maio sul caso “striscione Uil”. Il ministro dell’Interno ha scritto su Facebook: «Mi occupo di lotta alla mafia, alla camorra, alla droga, ai trafficanti di esseri umani e non faccio di certo guerre agli striscioni. Infatti ce ne sono ovunque e di ogni tipo, e ho dato indicazioni, già nelle scorse settimane, di non intervenire. Rispetto ovviamente la scelta della Questura di Roma, così come rispetto le Forze dell’Ordine che proteggono gli Italiani dalla mattina alla sera». L’intervento della Digos però ha alimentato le polemiche, con il Partito Democratico che chiede spiegazioni direttamente al premier Conte «Se fosse vero che la Digos ha vietato alla Uil di esporre uno striscione ironico su Salvini e Di Maio, saremmo di fronte ad una vera e propria prova di regime. Il presidente del Consiglio Conte chiarisca subito. Le forze dell’ordine non possono essere utilizzate in questo modo», le parole di Anna Ascani. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



LE PAROLE DI DI MAIO DOPO IL CASO “STRISCIONE UIL”

Nuovo scontro tra Di Maio e Salvini, questa volta per uno striscione rimosso dalla Digos nel corso del corteo Uil. La vignetta raffigurava i due vice premier, ma il leader politico del Movimento 5 Stelle ha tenuto a precisare: «Giusto per chiarire e senza alcuna polemica: non ho mai chiesto e non mi sarei mai sognato di chiedere la rimozione di uno striscione che, ironicamente e pacificamente, critica il governo. La libertà di pensiero vale sempre. Questo è un principio che, come MoVimento 5 Stelle, per primi, abbiamo sempre difeso e che continueremo a difendere». Prosegue il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico: «Che ad esporlo siano le sigle sindacali o chiunque altro non importa, ognuno ha il diritto di esprimere le proprie idee nel rispetto del decoro e della legge. Lo dice la nostra Costituzione e non dobbiamo dimenticarlo. A dimostrazione di quel che dico, quello striscione lo espongo io. Eccolo. Evviva la libertà!».



DI MAIO VS SALVINI, VIGNETTA PUBBLICATA SU INSTAGRAM

Sul caso di Roma si è scatenato il dibattito politico, ecco le parole del dem Andrea Orlando: «Spero che la vicenda dello striscione “vietato” alla manifestazione di oggi non sia vera o frutto di un equivoco,altrimenti sarebbe un fatto gravissimo da chiarire con estrema urgenza». Come accaduto a Brembate, dunque, nel mirino il ministro dell’Interno Matteo Salvini, ecco il giudizio di Makkox: «Striscione con FUMETTO satirico. non esposto come provocazione durante un comizio avversario, no, avrebbe dovuto sfilare in corteo autorizzato. be’, non si può: è leso ayatollah. forze dell’ordine intervengono. non sarà legge, ma ormai è prassi: quindi è legge uguale. segna». Qui di seguito vi riportiamo il post pubblicato su Instagram da Luigi Di Maio