Le parole di Luigi Di Maio non sono passate inosservate a Giuseppe Conte. Il leader del Movimento 5 Stelle ha replicato alle dure critiche del ministro degli Esteri, sottolineando di aver messo la faccia dappertutto e di sapere come assumersi la responsabilità quando si ha una leadership politica: “Credo che il M5S non abbia mai così discusso al proprio interno, le occasioni per parlare ci sono. Di Maio può chiedere anche audizione: lo sentiremo, se vuole venire a parlare, al Consiglio nazionale. Ci confronteremo in tutte le occasioni”.
Giuseppe Conte ha poi stigmatizzato senza mezzi termini l’opinione di Di Maio sulle posizioni del M5s sulla crisi in Ucraina. “Dire la posizione del M5s è anti-atlantista, fuori dalla Nato, che mette in difficoltà il governo significa dire stupidaggini”, l’affondo dell’ex premier: “Perché significa anche offendere la sensibilità di una intera comunità del Movimento 5 Stelle che peraltro ha ribadito questa posizione in varie occasioni”. (Aggiornamento di MB)
“M5S MAI COSI’ MALE”
I risultati delle elezioni comunali hanno certificato il crollo del Movimento 5 Stelle. I pentastellati guidati da Giuseppe Conte hanno raccolto poche preferenze e non sono mai stati decisivi nell’elezione di un sindaco dell’area giallorossa. Dopo un lungo silenzio, è arrivato il commento di Luigi Di Maio. Il ministro degli Esteri, parlando con i cronisti davanti alla Camera, ha spiegato che “è normale che l’elettorato sia disorientato, ma alle amministrative non siamo mai andati così male”.
Nel corso del suo intervento, Di Maio ha sottolineato che “non si può risolvere l’analisi del voto facendo risalire i problemi all’elezione del presidente della Repubblica”, criticando aspramente la linea dell’ex primo ministro. Secondo il titolare della Farnesina, il Movimento 5 Stelle dovrebbe fare un grande sforzo nella direzione della democrazia interna: “Nel nuovo corso servirebbe più inclusività, anche a soggetti esterni”.
DI MAIO CONTRO CONTE: BUFERA NEL M5S
“Non si può sempre dare la colpa agli altri, non si può risalire all’elezione del Presidente della Repubblica per dire che le elezioni amministrative sono andate così male”, ha proseguito Di Maio nel corso del suo intervento ai microfoni dei giornalisti presenti alla Camera: “Credo che bisogna assumersi delle responsabilità rispetto ad una autoreferenzialità che andrebbe superata”. Poi il ministro degli Esteri si è soffermato sulle critiche rivolte al governo: “Il corpo diplomatico italiano lavora 7 giorni su 7 dal primo giorno di questa guerra, anzi da prima che scoppiasse: non lavora solo la domenica. E in questi giorni molte persone mi hanno chiesto un commento sulle elezioni”. Stop alle polemiche, dunque, secondo Di Maio legate alla volontà del leader cinque stelle di inseguire Matteo Salvini.