Scontro totale tra Lega e Movimento 5 Stelle, Governo traballante come testimoniato anche da Giancarlo Giorgetti. Intervistato da Di Martedì, il leader grillino Luigi Di Maio è tornato ad attaccare l’alleato Matteo Salvini: «In questi mesi ho chiesto rispetto per la magistratura, negli ultimi mesi nessuno può negare che il Carroccio si stia spostando su posizioni di ultradestra che a me preoccupano: si sta creando tensione nel Paese, pure il dibattito su fascismo e antifascismo». Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico però getta acqua sul fuoco su una possibile crisi di Governo: «Nessuna alternativa a questo governo: ha senso andare avanti se fa le cose concrete. Il senso di questo esecutivo è fare cose concrete, ma sono quattro mesi che la Lega la riconosco molto meno». E cita alcuni episodi: «Il giorno di Pasqua Salvini si fotografa con il mitra in mano, poi si comincia a dire che la donna deve stare chiusa in casa e si deve fare la legge sull’aborto. Quella non è la mia idea di Paese». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SALVINI: “SI PUO SFORARE DEFICIT 3%”, IRA DI MAIO
Altro giro, altra lite, altro “regalo”: dopo che in un comizio il Ministro degli Interni Salvini ha dato il suo personale “via libera” alla possibilità di sforare il deficit/Pil, il suo collega del M5s replica ancora duramente chiedendo che il titolare del Viminale si limiti nelle “sparate” per evitare conseguenze su mercati e spread. Con ordine, riepiloghiamo: «Sforare il vincolo Ue Deficit/Pil del 3%? Non si può, ma si deve. Il 26 si vota per l’Europa. È fondamentale che gli italiani ci diano una mano a cambiare questa Europa mettendo al centro i diritti e il lavoro. Se servirà infrangere alcuni limiti del 3% o del 130-140%, tiriamo dritti», avanza Salvini durante l’inaugurazione della sede di Verona di Cassa Depositi e Prestiti non prima di registrare la puntata di Porta a Porta dove aggiunge «Fino a che la disoccupazione non sarà dimezzata in Italia, fino a che non arriveremo al 5% di disoccupazione sperderemo tutto quello che dovremo spendere e se qualcuno a Bruxelles si lamenta ce ne faremo una ragione». Di Maio però non ci sta e replica «Non riconosco più Salvini. È come se si fosse tolto la felpa e avesse messo l’abito buono della vecchia politica… nel caso Siri si è schierato a difesa della casta. […] Mi sembra abbastanza irresponsabile far aumentare lo spread in quel modo, come sta accadendo in queste ore, parlando di sforamento del rapporto del rapporto debito/Pil, che è ancora più preoccupante dell sforamento del rapporto deficit/Pil» attacca a Matrix il Ministro del Lavoro. In effetti il differenziale Btp/Bund oggi tocca quota 280 punti, il più alto livello dell’ultimo mese.
DI MAIO “GOVERNO CON PD? DIO CE NE SCAMPI”
Proseguono le scaramucce all’interno del governo con Matteo Salvini e Luigi Di Maio protagonisti di attacchi incrociati ormai sempre più frequenti. Il leader della Lega ha accusato il MoVimento 5 Stelle di essere ultimamente più vicino alle posizioni del Pd, lasciando intendere quasi che l’intento di Di Maio e soci sia quello di creare un asse col partito di Zingaretti. Il capo politico pentastellato però ribatte su un tema molto sentito dal leader della Lega:”Già il fatto che stiamo facendo un Decreto sicurezza “bis” significa che abbiamo dimenticato qualcosa e io so bene cosa — commenta —: mi dispiace che il testo non parli di rimpatri, e noi siamo disponibili in questo senso a dare una mano, senza interferire nell’operato del ministro dell’Interno. Vogliamo favorire con delle norme e degli stanziamenti economici gli accordi di cooperazione allo sviluppo con i Paesi di provenienza di queste persone per poter attuare i rimpatri. Faremo quindi le nostre proposte in quel decreto in tema di rimpatri“. Di Maio conclude poi con una riflessione di stampo politico:”Questo è l’unico governo possibile e dopo il 26 maggio le cose si tranquillizzeranno. Non credo nella malafede della Lega che voglia far cadere il governo. Spero che si possa nutrire la stessa fiducia in noi da parte loro, perché lo ripeto: questo è l’unico governo possibile al momento e deve andare avanti per altri 4 anni“. (agg. di Dario D’Angelo)
DI MAIO, “PD? DIO CE NE SCAMPI”
Una lite ai limiti della “querelle” scolastica – “ce l’ho con lui perché si è offeso” e robe simili – prosegue sulla distanza siderale ormai presente tra Di Maio e Salvini. Il vicepremier della Lega, dopo le critiche ricevute dal collega grillino, aveva avanzato possibili e “pericolosi” accostamenti tra dem e Cinque Stelle e per questo motivo Di Maio ha voluto subito replicare «M5S spostato a sinistra? Se la sinistra è il Pd, per carità;dio ce ne scampi. Non c’è un capo politico che abbia attaccato il Pd come me, il Pd è ancora quello dei renziani con Zingaretti davanti, non voglio averci nulla a che fare». In un comizio dal Veneto, nello stesso tempo, Salvini spiega come il prossimo 27 maggio l’Europa «la cambieremo, e cambiano tutte queste regole che hanno impoverito un continente (annuncia il possibile sforamento del tetto del deficit/Pil, ndr). Noi salveremo l’Europa alla faccia di tutti quelli che dicono che siamo contro l’Europa». In merito invece alla necessità di convocare un vertice di Governo per dirimere i tanti temi sul tavolo, al di là delle Europee, il Sottosegretario Giorgetti prova a “mediare”: «Il vertice di Governo è opportuno prima del Consiglio dei ministri del 20 maggio». Da ultimo in termini di tempo, è ancora Di Maio a rilanciare la sua personale “distanza” dal tema dell’Autonomia differenziata tra le Regioni: «si parla di concedere più autonomia alle regioni e io sono d’accordo ma prima bisogna cacciare dalla sanità i raccomandati e i ‘figli di’. Facciamo le due cose ma con ordine».
DI MAIO VS SALVINI “SERVE VERTICE, MA SUI SE LA PRENDE..”
Il nuovo capitolo dello scontro tra Di Maio e Salvini arriva sul delicato e infuocato tema dell’Autonomia regionale, con M5s e Lega che ampliano la frattura interna al Governo dopo i recentissimi casi Siri e Conflitto d’interesse: «serve un vertice di Governo anche sul tema dell’autonomia, ma Salvini non vuole. Dopo il caso Siri l’ha presa sul personale» attacca il vicepremier M5s intervenendo dal Senato in conferenza stampa, e aggiunge «non è vero che io chiamo e non mi risponde, ma semplicemente non vuole più fare un vertice di governo dopo le dimissioni del sottosegretario decise in Cdm». Altra benzina su un fuoco già vivissimo, Di Maio lamenta il rilento su alcuni dossier importanti per il Governo: «Sull’autonomia ero pronto un mese fa. Sono disponibile ma senza vertice per dirimere temi e nodi non si può procedere. Se si va a rilento la Lega lo chieda a se stessa. Sono offesi per caso Siri? Lo rifarei altre cento volte. Si parla di concedere più autonomia alle regioni e io sono d’accordo ma prima bisogna cacciare dalla sanità i raccomandati e i ‘figli di’».
SALVINI REPLICA A DI MAIO: “TROPPA SINTONIA PD-M5S”
Va aggiunto come già nelle scorse ore, dopo l’intervista a Repubblica, Di Maio aveva rimesso Salvini nell’obiettivo della pressante e continua polemica politica a due settimane dalle Elezioni Europee: «non soffiare fuoco nelle piazze, c’è troppa tensione. Non si tratta di litigare. Semplicemente, sono una persona moderata: quando l’asticella si sposta troppo come accadde a Verona, dove c’era gente che andava dicendo che la donna deve stare a casa a pulire, o quando vedo sui social il ministro dell’Interno che imbraccia un fucile, allora dico la mia». Nel frattempo non è che Salvini se ne stia fermo e anche lui, durante un comizio questa mattina, soffia sul fuoco della polemica rispondendo a distanza a Di Maio: «Inizio a notare troppi accoppiamenti tra Pd e 5 stelle, troppa sintonia. Dicono no all’autonomia, no alla flat tax, no al nuovo decreto sicurezza. Qualcuno mi spieghi se il M5s vuole andare d’accordo con il Pd o con gli italiani e la Lega, rispettando il patto. C’è una Europa da cambiare e noi la vogliamo cambiare in alternativa alla sinistra, in totale alternativa alla sinistra. Spero che i 5 stelle non abbiano cambiato idea». Alla critica di “perdere tempo”, Salvini replica ancora ai M5s «Se qualcuno cambia idea o ha tempo da perdere lo spieghi agli italiani. Per me l’emergenza è la riduzione delle tasse e l’autonomia permette di spendere meno e spendere meglio. Poi ognuno può avere le sue priorità. Io per 11 mesi ho mantenuto la parola con gli italiani e con i 5 stelle».