Luigi Di Maio nella bufera. Intervenuto ai microfoni de L’aria che tira, il ministro degli Esteri ha fatto il punto della situazione sui dossier più delicati del suo dicastero e non poteva mancare un commento sul caso Patrick Zaki. Secondo l’esponente del Movimento 5 Stelle, anziché attaccare direttamente l’Egitto o invocare un intervento più deciso, è meglio abbassare la voce.



Detenuto da inizio febbraio 2020 con accuse legate alla sua attività politica e giornalistica, Patrick Zaki ha ricevuto recentemente la cittadinanza italiana ma la strategia di Luigi Di Maio è chiara: «Tutte le iniziative sono meritorie, e non le scoraggerei mai. Ma è un fatto che più aumenta la portata mediatica del caso e più l’Egitto reagisce irrigidendosi. Non ci illudiamo che dall’altra parte otteniamo un risultato facendo così».



DI MAIO SU ZAKI, SCOPPIA LA BUFERA

«L’obiettivo è quello di liberare subito Patrick Zaki e farlo tornare dalla sua famiglia», ha tenuto a precisare Luigi Di Maio, prima di mettere in risalto i successi ottenuti dalla Farnesina: «Da quando sono arrivato al Ministero degli Esteri abbiamo riportato a casa tutti i cittadini italiani che erano rapiti o detenuti ingiustamente». Come già evidenziato, le parole di Di Maio hanno scatenato il dibattito sul web. Netta la presa di posizione di Amnesty Italia con il portavoce Riccardo Noury: «Se non fosse stato per la mobilitazione della società civile e per il sostegno dei mezzi d’informazione in questi 15 mesi, la drammatica situazione di Patrick Zaki avrebbe rischiato di finire dimenticata. Il silenzio è proprio ciò che aiuta governi repressivi a continuare a commettere violazioni dei diritti umani».

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