Antonio Di Pietro
show a Quarta Repubblica, il programma di Nicola Porro nel quale l’ex magistrato è intervenuto per parlare di giustizia alla luce dei recenti scandali che hanno visto coinvolto Luca Palamara, il pm le cui chat Whatsapp contro Matteo Salvini hanno creato l’ennesimo terremoto all’interno del Csm. Il volto simbolo di “Mani pulite” si è reso protagonista di affermazioni pesanti: “Sta parlando ad una persona che da magistrato non si è iscritta all’Associazione nazionale magistrati e non concorda sul fatto che all’interno della magistratura ci debbano stare le correnti. Per quanto mi riguarda, io sono contrario all’esistenza stessa della Anm”, ha esordito Di Pietro mettendo sin da subito in chiaro le cose. “Ma è un sindacato, vi rappresenta”, ha ribattuto Porro. Ma Di Pietro ha replicato:”È proprio questo che io contesto. Il sindacato serve per difendersi da qualcuno. Il potere giudiziario è un potere, si difende da chi?”. Poi è arrivata la “bomba”…
ANTONIO DI PIETRO: “UN MAGISTRATO LIBERO LO FERMI IN DUE MODI: O LO AMMAZZI O…”
Incalzato da Nicola Porro sull’indipendenza della magistratura, Di Pietro ha tuonato: “Si ricordi una cosa: l’indipendenza della magistratura è garantita dalla Costituzione. E, seconda cosa, un magistrato che vuole essere indipendente ed autonomo può essere fermato in soli due modi: o da un altro magistrato, o lo ammazzano. Non ci azzecca niente la politica”. Subito è calato il gelo in studio, con Porro che rivolgendosi a Di Pietro ha detto: “Lei sta dicendo una cosa gravissima”. L’ex leader di Italia dei Valori ha ribattuto: “L’ho vissuto sulla mia pelle. Cito il mio caso. Ho ricevuto diversi dossier nei miei confronti. Qualsiasi persona, se vuole fermare un magistrato senza ammazzarlo, può solo calunniarlo, diffamarlo. Ma il magistrato va da un altro magistrato per avere giustizia. Il politico di turno può fare solo qualche dossieraggio”. Clicca qui per il video con le pesanti affermazioni di Antonio Di Pietro.