Di Taranto: “Così possiamo riformare le pensioni”
Giuseppe Di Taranto, economista, ha parlato a UnoMattina della questione relativa alle pensioni: “Se non ci saranno nuovi provvedimenti, al 1 gennaio 2023 tornerà la Legge Fornero, ossia andare in pensione a 67 anni con 42 anni e 10 mesi di contributi. Significa anche spostare avanti nel tempo la pensione. Quota 100 e 102 servono a ridurre l’età della pensione: la seconda prevede 38 anni di contributi. Dobbiamo far largo ai giovani perché abbiamo un tasso di disoccupazione elevato e perché le pensioni si pagano con la popolazione attiva. In Italia abbiamo un tasso di fecondità bassissimo. Dobbiamo incrementare l’occupazione giovanile”.
Il Governo si metterà presto a lavoro per riformare la materia: “Ci sono tante ipotesi a tappeto. La spesa pensionistica è molto elevata. Le pensioni devono essere adeguate all’inflazione. Ci sono varie ipotesi, vediamo quella che il Governo sceglierà. Ma serve andare in pensione prima. L’età media aumenta sempre più, è superiore agli 80 anni, e aumenterà sempre di più. Quindi la popolazione attiva può esserlo per più anni”.
Di Taranto: “Potere d’acquisto bassissimo”
C’è inoltre, secondo Giuseppe Di Taranto, da tenere in considerazione un altro fattore chiave: le competenze. Oggi il mercato sempre più digitalizzato richiede di saper fare cose differenti e non sempre chi è all’interno del mondo del lavoro riesce ad adeguarsi. Per questo motivo, secondo l’economista, bisognerebbe attuare il “modello Singapore”: “Il passaggio a nuove competenze, dal capitalismo industriale a digitale, in molti escono giovani dal mondo del lavoro perché non hanno queste capacità. È importante che ci siano dei corsi per adeguare queste persone al mondo del lavoro se ancora non hanno l’età per uscirne”.
Infine, una considerazione sul potere d’acquisto, che si è abbassato sia per cause che arrivano dal basso sia dall’alto e per chi percepisce una pensione la situazione è ancora peggiore: “Il potere d’acquisto è bassissimo. Ora sta diminuendo per l’inflazione ma dall’alto diminuisce perché abbiamo una pressione fiscale altissima. Dobbiamo mettere mano alla legge fiscale fatta dal Governo Draghi e cercare di riempirla. Il tasso di fecondità è bassissimo, c’è qualcosa che non va”.