L’economista Giuseppe Di Taranto è stato intervistato questa mattina dal programma di Rai Uno, Uno Mattina e nell’occasione si è soffermato sulle pensioni e su ciò che ci aspetta per il 2023. “Il vero problema in Italia non è economico ma demografico, noi abbiamo il tasso di fecondità che è di 1.2 e che è tra i più bassi al mondo. Per avere una crescita zero ogni donna dovrebbe avere due figli mentre noi ne abbiamo 1.2 e ciò cosa significa per i giovani, che saranno sempre meno nel nostro Paese e gli anziani sempre di più, quindi se non si applicano politiche per le famiglie importanti a sostegno di un numero maggiore di figli, il sistema pensionistico diverrà insostenibile”.



Giuseppe Di Taranto ha quindi aggiunto: “Devo comunque dire che su questi temi gli ultimi governi si stanno muovendo bene, ricordiamoci che c’è il family act, una legge che va riempita pian piano e che sta facendo passi avanti”. Poi ha proseguito: “In Francia il tasso è di 1.6, la Francia è a due passi da noi, proprio perchè hanno sempre attuato ottime politiche per la famiglia”.



GIUSEPPE DI TARANTO E OPZIONE DONNA: “ECCO COME CAMBIA”

Su Quota 103 e Opzione Donna, il professor Giuseppe Di Tarano ha specificato: “Diciamo subito che Quota 100 e Quota 102 erano necessarie, al di là che si condivida o meno il provvedimento: se non si fosse attuata Quota 103 sarebbe tornata la quota della Riforma Fornero che significa andare in pensione a 67 anni con 42 anni di contributi e 10 mesi. Questo non agevola i giovani, più la popolazione anziana continua a lavorare meno lavorano i giovani”.

“Opzione donna è stata cambiata – ha continuato Giuseppe Di Taranto – ora si può andare in pensione a 60 anni di età e 35 di contributi e se si ha un figlio si può andare in pensione un anno prima e due figli sostanzialmente due anni. Qual è la differenza fondamentale? E’ stato aggiunto in questa nuova finanziaria un elemento importante: coloro che sono prossimi alla disoccupazione possono usare l’opzione donna a 58 anni, un elemento importante che fa progredire la società in Italia”.