COS’E’ IL DIABETE MELLITO DI TIPO 1?

Cos’è il diabete di tipo 1 e cosa sappiamo della patologia che ha colpito il figlio dell’ex calciatore Massimo Ambrosini (oggi ospite negli studi di “Verissimo” per parlare di come è cambiata la loro vita a seguito della scoperta della malattia del più piccolo di casa)? Per scoprire cosa sia esattamente questa malattia cronica e invalidante, per la quale oggi non esiste ancora una cura efficace, ma che si può trattare comunque con la terapia insulinica unita anche a uno stile di vita sano, dieta ed esercizio fisico, occorre innanzitutto capire cosa sia in generale il diabete, quali sono le sue tipologie e i motivi per i quali è una malattia autoimmune degenerativa che, se non curata, interessa vari organi.



Innanzitutto per parlare di diabete di tipo 1 bisogna cominciare dall’etimologia di questa parola di origine greca: “diabàino” sta per “passare attraverso” e “miele” e fa riferimento a quelle malattie che si caratterizzano dalla poliuria ovvero una produzione elevata di urina, soprattutto negli esordi della patologia stessa. Oggi si parla di diabete mellito (ovvero “dolce”, per via della presenza elevata di zuccheri espulsi con le urine) in riferimento a delle patologie a carico del sistema endocrino e che portano a una compromessa o totalmente azzerata produzione dell’ormone dell’insulina da parte del pancreas con la conseguente insorgenza di iperglicemie (alti livelli di zuccheri nel sangue che non vengono più facilitati nel passaggio nelle cellule per essere utilizzati come fonte di energia) sia post prandiali sia a digiuno. Il diabete, come accennato, è una malattia cronica che è anche invalidante e definita pure “invisibile” dato che almeno apparentemente sono pochi i sintomi che si notano all’esterno, a meno che non degeneri.



DIABETE: CAUSE, SINTOMI, CURE E CONSEGUENZE DELLA MALATTIA

A differenza del diabete cosiddetto gestazionale (elevata presenza di glucosio nelle gravidanze e che comunque riguarda solo il 4% dei casi totali) e di quello di tipo 2 (la forma più comune, circa il 90% dei casi e che si manifesta in età adulta, ma con l’organismo ancora capace in parte di produrre insulina senza essere in grado poi di utilizzarla), il diabete di tipo 1 ha caratteristiche ben precise. Questa patologia interessa circa il 10% delle persone che se ne ammalano e di solito insorge nell’infanzia o adolescenza: nel caso di questi pazienti, il pancreas non produce più insulina a causa della distruzione delle proprie cellule ß: da qui la necessità di iniezioni di insulina per tutta la vita, quella cosiddetta rapida in concomitanza dei pasti e quella ‘basale’ da somministrare una volta al giorno e che copre un arco di diverse ore.



Le cause di questa malattia autoimmune (interessata anche da una certa ‘familiarità’, ovvero una predisposizione all’interno della famiglia) oggi sono sconosciute anche se questo danno che il sistema immunitario causa nei confronti delle cellule del pancreas potrebbe essere legato anche a fattori ambientali, tra cui pure la dieta, e fattori genetici come una predisposizione dell’organismo di certe persone a reagire a determinati fenomeni esterni come dei comuni agenti infettivi quali batteri e virus; al momento sono in corso comunque vari studi anche tra dei possibili agenti non infettivi, come sostanze presenti in alcuni alimenti. Il rischio di contrarre la malattia, che rientra all’interno della sindrome metabolica, aumenta con l’età ma anche l’obesità, una dieta errata e la mancanza di attività fisica. Infine, anche se i sintomi possono essere vari, in genere nell’esordio acuto si registrano polidipsia (eccessiva sete), poliuria (aumentata quantità di urine), episodi febbrili, astenia, perdita di peso e anche frequenti infezioni; le complicanze (oltre a quelle immediate derivanti da gravi ipoglicemie, o iperglicemie, con conseguenze rischiose) sono a lungo termine e possono essere la retinopatia a carico della retina, nefropatie che riducono la funzione renale, neuropatie a carico del sistema nervoso, piede diabetico, malattie cardiovascolari e, nelle donne, complicanze anche in gravidanza.