Le statistiche fotografano una diffusione piuttosto ampia di patologie quali il diabete di tipo 1 e la celiachia, per le quali è necessario intervenire con la prevenzione già sui più giovani. Di qui la necessità di proporre una legge che dia il via a campagne di screening. La proposta presentata da Giorgio Mulè (Forza Italia) negli scorsi mesi ora ha ricevuto ora l’ok definitivo dal Senato diventando legge.



I dati ricavati dall’Istituto Superiore della Sanità (Iss) parlano di un’incidenza del diabete sulla popolazione mondiale nel 2021 pari a 536,6 milioni di persone tra 20 e 79 anni (il 9,2% degli adulti), e di un ulteriore 1,2 milioni di bambini e adolescenti (0-19 anni) che hanno sviluppato o presentano dalla nascita la forma più acuta di diabete, il mellito di tipo 1. Mentre per quanto riguarda la celiachia, rimanendo nel territorio italiano, i dati forniti dall’Iss risalenti al 2019 parlano di celiaci diagnosticati pari a 233.147, di cui il 34% appartenente alla popolazione maschile (78.248) e il 66% a quella femminile (154.899). Nel 2020 il numero delle nuove diagnosi è stato invece di 7.729, in diminuzione rispetto alle diagnosi formulate nel 2019. I numeri non possono che far riflettere sull’importanza di giocare d’anticipo effettuando controlli e diagnosi precoci.



DAL 2024 SCREENING SU DIABETE E CELIACHIA IN ETÁ PEDIATRICA: DA 1 A 17 ANNI

Come riporta Quotidiano sanità il Ddl, dopo essere stato precedentemente approvato alla Camera, è passato all’unanimità al Senato nella mattina di oggi, 13 settembre, diventando a tutti gli effetti legge. Il provvedimento mira a effettuare screening periodici, a partire dal 2024, sulla popolazione infantile e adolescenziale, considerando la fascia d’età compresa tra 1 e 17 anni. Questo programma permetterebbe di identificare in maniera tempestiva i soggetti a rischio diabete e celiachia, riducendo le complicanze, potenzialmente mortali, derivanti dalle predette malattie.



Entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge dovrà essere varato dal Ministero della Salute l’apposito decreto che determinerà i criteri con cui sarà adottato il programma nazionale pluriennale di screening. Per l’attuazione del programma sarà autorizzata una spesa pari a 3,85 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025 e di 2,85 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2026. Sul tema è intervenuta Licia Ronzulli, presidente dei senatori di Forza Italia, che, entusiasta, ha commentato: “In materia di medicina preventiva l’Italia si pone al primo posto non solo a livello europeo, ma anche a livello mondiale”.