E’ un vero e proprio allarme quello lanciato dagli endocrinologi in merito al diabete, ed in particolare, alla diffusione di questa patologia fra i più giovani, il diabete di tipo 1. Come sottolinea RaiNews, in Italia vi sono 3,9 milioni di persone col diabete di cui il 6,6 per cento malate, e i numeri sono in crescita. Il diabete di tipo 2 è il più frequente, riguarda il 90% delle diagnosi, mentre il diabete di tipo 1, detto anche diabete giovanile o insulino-dipendente, rappresenta circa il 10%. Si manifesta in giovane se non giovanissima età, con il sistema immunitario che attacca per sbaglio le cellule del pancreas che producono l’insulina, l’ormone che serve per gestire il glucosio, e ciò porta all’impossibilità di utilizzare lo zucchero in maniera corretta, con la conseguenza che la glicemia sale a dismisura.
Il diabete di tipo 1 sta crescendo con aumenti annuali del 3, 4 per cento, ed ha subito una impennata soprattutto nei due anni di pandemia. Nel contempo sta aumentando anche quello di tipo 2, che fino a pochi anni fa era una malattia quasi esclusiva dell’età adulta, ma che oggi per via di sovrappeso, obesità e stili di vita scorretti sta colpendo anche molti under 20. L’Italia come sempre è in prima linea per quanto riguarda la cura di questa malattia, ed è stato il primo Paese al mondo ad avere istituito uno screening del diabete di tipo 1, grazie alla legge 130/2023 promulgata lo scorso 15 settembre.
ALLARME DIABETE TIPO 1, LE PAROLE DI VALENTINO CHERUBINI
“È urgente e necessario che vengano emanati al più presto i decreti attuativi per individuare i bambini e i ragazzi ad alto rischio, prima che si arrivi a uno scompenso che può mettere in pericolo perfino la vita”, le parole di Valentino Cherubini, presidente Siedp e direttore della Diabetologia Pediatrica agli Ospedali Riuniti di Ancona, riportate da RaiNews.
E ancora: “Se la malattia ha un’insorgenza precoce e compare nei bimbi al di sotto dei 10 anni d’età, causa una perdita di 16 anni di aspettativa di vita. Tuttavia, se diagnosticata in tempo, curata e ben controllata da adulti l’aspettativa di vita è la stessa della popolazione senza diabete”. Il 40 per cento delle diagnosi arriva purtroppo tardi ma grazie allo screening la malattia viene solitamente presa in tempo, evitando quindi conseguenza che possono essere a volte anche drammatiche.