Arginare il diabete con uno screening rivolto a bambini e adolescenti italiani (fino a 17 anni) per identificare i soggetti ad elevato rischio di sviluppare il diabete di tipo 1. È questa la proposta di legge approvata alla Camera, con primo firmatario Giorgio Mulé di FI: questa prevede l’identificazione precoce dei soggetti a rischio e riguarda anche la celiachia. La misura è approdata al Senato l’11 luglio scorso e qui dovrà essere nuovamente approvata per arrivare sul piatto del Presidente della Repubblica e diventare legge.

L’iniziativa ha come scopo quello di arginare la malattia, il diabete di tipo 1, insieme alla forma più diffusa di “tipo 2”. Facendo un’operazione di prevenzione è possibile prendere in tempo la malattia per evitare sintomi e conseguenze più difficili da trattare. Scoprire invece subito la patologia potrebbe migliorare la prognosi, andando ad agire subito ed evitando che la diagnosi ritardata porti a conseguenze temibili, a partire dalla chetoacidosi. Per Raffaella Buzzetti, presidente della Società italiana di diabetologia (Sid), “L’Italia si conferma una nazione all’avanguardia nella lotta a questa patologia”.



L’esperta: “300.000 persone soffrono di diabete di tipo 1”

La professoressa Buzzetti, inoltre ordinaria di Endocrinologia all’Università La Sapienza e direttore dell’unità di Diabetologia del Policlinico Umberto I di Roma, ad Avvenire ha spiegato come gli esperti sperino che tale legge possa cambiare la storia della patologia: “È quello che ci aspettiamo. La ricerca ci sta riservando grandi speranze. Recentemente è stata dimostrata l’efficacia di un anticorpo monoclonale, il Teplizumab, in soggetti ad alto rischio di sviluppare il diabete di tipo 1. Il farmaco ritarda l’esordio della malattia di 2-5 anni. Il prodotto è già stato approvato negli Stati Uniti nel novembre 2022, in soggetti a rischio di diabete tipo 1 di età maggiore di 8 anni. Aspettiamo che l’ente regolatore europeo, l’Ema, e quello italiano, l’Aifa, facciano altrettanto. E presto”.



In Italia, le persone che convivono con il diabete di tipo 1 “Sono circa 300.000 ma la sua incidenza è in continuo aumento. Mentre 3,5 milioni di italiani convivono con il diabete di tipo 2. L’esordio clinico del tipo 1 avviene spesso in età pediatrica, con un picco di incidenza nella fascia di età compresa tra i 5 e i 14 anni. Secondo l’Istituto superiore di sanità il valore medio nazionale del tasso di incidenza del diabete tipo 1 nella fascia di età 0-18 anni, è di 16 nuovi casi l’anno ogni 100 mila persone”. Per il diabete di tipo 1, “Ad oggi, la terapia insulinica rappresenta l’unico trattamento disponibile e salvavita per il controllo della malattia. La mancanza assoluta di insulina, infatti, non è compatibile con la vita, mentre una terapia insulinica inadeguata non garantisce un buon compenso glicemico, comportando lo sviluppo di complicanze croniche“.

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