Lo diceva giusto poche ore fa ad “Agorà”, su Rai 3, la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan: “Al Sud c’è la rete ferroviaria dei Borbone”. Un’esigenza della quale, a quanto pare, si è accorto anche il premier Giuseppe Conte, unitamente alla sua squadra di Governo, tanto che sarebbe stato affidato un progetto a “InvestItalia” per la creazione di una ferrovia per il Sud, che si snodi lungo l’antica via Appia. Si tratta della cosiddetta Diagonale del Mediterraneo, che partirà da Brindisi, procederà dritta verso Taranto e si sposterà in Basilicata (Metaponto, Matera, Potenza), sino a dirigersi verso il mar Tirreno e agganciandosi alla linea ad alta velocità Napoli-Salerno. Non solo: vi sarà anche una seconda diramazione, che attraverserà la Calabria da Nord a Sud. Stando a quanto riferito dall’Huffington Post, sarebbe in fase di ideazione anche una seconda diagonale nel Centro Italia, che potrebbe collegare Pescara e Ancora alla città di Roma.



DIAGONALE DEL MEDITERRANEO: COME SARÀ FINANZIATA?

Indubbiamente, il progetto della Diagonale del Mediterraneo come nuova ferrovia per il Sud è lungimirante e necessario, ma bisogna fare i conti con le necessità economiche, per giunta in un periodo di grave dissesto finanziario per l’Italia. Dunque, la domanda sorge spontanea: come sarà finanziata un’opera tanto grande quanto imprescindibile, dal costo stimato di 5-7 miliardi di euro? L’obiettivo è quello di attingere la cifra dal Recovery Fund, che richiede riforme e progetti come condizionalità indispensabili per elargire il credito ai Paesi beneficiari. Secondo quanto testimoniato dall’Huffington Post, “InvestItalia” presenterà la Diagonale del Mediterraneo al Governo all’interno di un più nutrito piano per gli investimenti entro il mese di settembre, mese nel quale l’esecutivo Conte invierà a Bruxelles il suo Recovery Plan, che potrebbe portare in dote al Belpaese i soldi utili a mettere mano una volta per tutte alla questione annosa delle ferrovie nel Sud Italia.

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