Un nuovo episodio di razzismo in Europa, stavolta durante la partita tra Cadice e Valencia della Liga spagnola. Il difensore Cala, autore del primo gol della partita, ha rivolto insulti al centrale avversario Diakhaby ed è scoppiata una lite tra i due giocatori che ha portato i giocatori del Valencia ad abbandonare il terreno di gioco per solidarietà al compagno di squadra. Tutto è cominciato da uno scontro in area di rigore. Ne è nato un battibecco a distanza con Diakhaby che poi si è disinteressato dell’azione e si è avvicinato a Cala. Quando poi il Valencia è rientrato in campo, dopo dieci minuti di stop, non c’era Diakhaby, che nel frattempo è stato sostituito dal suo allenatore.
A svelare il contenuto dell’insulto razzista è stato proprio il difensore. «Cala mi ha detto negro di m…», la frase pronunciata dal difensore mentre si avviava verso lo spogliatoio per poi essere seguito dai compagni di squadra. La vicenda ha aperto una ferita in Spagna, dove il quotidiano Marca ad esempio ha titolato: “Sconfitta di tutti, non sei solo”.
INSULTO RAZZISTA A DIAKHABY: I COMUNICATI DEI CLUB
Già nella serata di ieri il Cadice ha diffuso un comunicato per condannare quanto accaduto in campo. «Siamo contrari a qualsiasi situazione di razzismo o xenofobia, chiunque ne sia l’autore, e lavoriamo per la sua estirpazione. Tutti gli autori di questi crimini, che provengano o meno dalla nostra squadra, devono pagare per questo», ha scritto il club. D’altra parte, ha spiegato di non dubitare «dell’onestà di tutti i componenti della nostra rosa, fermi difensori della lotta al razzismo, il cui atteggiamento è sempre stato esemplare in tutte le partite che si sono giocate». Duro invece il comunicato del Valencia che ha definito Mouctar Diakhaby «un’altra vittima del razzismo nel calcio». Nella nota ufficiale riferiscono che il difensore, dopo aver subito l’insulto razzista, è stato ammonito dall’arbitro per protesta. A tal proposito, aggiungono: «Confidiamo che questo evento sarà oggetto d’inchiesta. Con nostra delusione, non è stata presa alcuna decisione». Il Valencia, oltre ad esprimere il proprio orgoglio per il sostegno del resto della squadra, ha precisato di non aver esortato i giocatori a tornare in campo.
«L’arbitro ha comunicato ai giocatori le potenziali conseguenze del mancato rientro in campo. I giocatori, costretti a giocare sotto minaccia di rigore dopo gli insulti razzisti e il cartellino giallo a Diakhaby, decidono di rientrare in campo», spiega il Valencia nel comunicato pubblicato dopo la partita con il Cadice. Inoltre, hanno precisato che Diakhaby ha chiesto ai compagni di squadra di tornare in campo e lottare anche per lui. «Quello che è successo oggi non dovrebbe mai più ripetersi nel calcio. Il Valencia è contro il razzismo ed esprime il suo pieno sostegno a Diakhaby. Oggi è un giorno triste per il nostro sport. Quella che abbiamo perso oggi non è una partita, oggi si è perso il rispetto e lo spirito del calcio e dello sport».