“Ho passato un anno abbastanza brutto sia privato sia sportivo. Il presidente e il ct mi hanno raccolto con il cucchiaino. Lo sport e la vita ci insegnano che ci sono momenti belli e brutti. Non è stato facile, però se i sacrifici e la sofferenza che ho passato hanno portato a questo risultato, ben vengano”. Lo ha detto Diana Bacosi, dopo l’argento olimpico conquistato nello Skeet. Oro a Rio 2016, la tiratrice umbra di Città della Pieve, 38 anni, si è fatta rimontare dalla statunitense Amber English, che alla fine ha vinto per un solo piattello: “Negli ultimi dieci piattelli non sono stata più lucida. Avevo perso la ragione mentale. Più cercavo di rimanere tranquilla e più pensavo al punteggio. Purtroppo è successo”.
Per Diana Bacosi era addirittura a rischio la partecipazione a Tokyo 2020. Non stava bene per la pandemia: “Evitavo di toccare qualsiasi cosa per timore di contagiare mio figlio, ho avuto un blocco da gennaio ad aprile”, ha detto. Poi ci sono state anche questioni personali. Caporalmaggiore scelto dell’Esercito, la sua specialità è lo skeet, il tiro al piattello con carabina 12 millimetri, in cui si ha un colpo solo per ogni bersaglio. Per lei l’oro è sfumato nell’ultima serie di dieci piattelli: “Mi dicevo: non pensare che vai per l’oro… E invece il mio periodo nero si è riaffacciato e mi ha chiesto il conto”.
Diana Bacosi argento Olimpiadi 2020, “stavo male, mi ha aiutata la biografia di Ibrahimovic”
Dopo l’argento alle Olimpiadi 2020, Diana Bacosi ripensa al suo anno difficile e a cosa l’ha aiutata. Una è stata la biografia di Zlatan Ibrahimovic: “C’era dentro tanta vitalità, tanta energia, quelle che sentivo di non avere più. Mi ha aiutato, mi ha fatto stare meglio”. La sportiva ha anche detto che vorrebbe prendere un caffè con l’attaccante rossonero e, perché no, portarselo al campo di tiro per insegnargli come si fa.
Alle olimpiadi di Rio de Janeiro aveva dedicato il suo oro a tutte le donne italiane in un’intervista a IlSussidiario.net e, inoltre, aveva raccontato che faceva ascoltare musica rock a suo figlio Mattia, che a quel tempo aveva sette anni. Però durante la pandemia, periodo difficile per lei, non ha mai trovato la canzone giusta. Sulla possibilità di partecipare a Parigi 2024 dice: “Di sicuro non mi fermo, ho ancora tanto da dare”.