Che l’Argentina sia un Paese decisamente originale lo sappiamo tutti e il segreto risiede essenzialmente nel fatto che spesso si scopre l’acqua calda presentando il risultato come innovativo, ma che in verità risiede in provvedimenti che in molti altri Paesi datano, come scoperta, da quasi 50 anni. Il fatto che però incide su tutto ciò è dato dalla lunghezza di tempo nel quale, nel Paese, nella pratica si è assistito alla rinascita di una democrazia che però per ben quasi 50 anni è stata dominata politicamente da un potere politico ben più affine al totalitarismo o, per metterci al passo con i tempi, al populismo che, con ideali poco consoni a una Repubblica con uno Stato di diritto, ha in un certo senso suonato e cantato la musica anche in anni nei quali le elezioni avevano messo al potere aggregazioni politiche di diverso stampo.
Questo perché il peronismo, il figlio più perfetto del fascismo di mussoliniana memoria, ha sempre creato condizioni per le quali, anche senza un potere centrale, è riuscito a dominare e anche a sovvertirlo avendo nelle proprie mani centri di potere all’interno dello Stato creati a propria immagine e quindi nella pratica pronti a reagire a comando agli ordini dei capi.
L’elezione di Javier Milei ha in parte fatto saltare questo sistema, perché il suo liberalismo è arrivato come un fulmine a ciel sereno soprattutto come nuova forza politica che, pur attraverso errori anche grossolani, continua a voler cambiare le carte in tavola per raggiungere quella situazione di “rinascita” di una nazione che, ricordiamolo, è stata una potenza economica a livello mondiale prima dell’arrivo di Juan Domingo Peron nel 1947.
Dal suo arrivo alla Casa Rosada, il Governo di Milei ha seguito un cammino denso di programmi innovativi che però non hanno potuto essere applicati integralmente per la mancanza di un’effettiva maggioranza in un Parlamento nel quale il partito “La Libertad Avanza” del Presidente è parte minima di una minoranza che in teoria dovrebbe sostenerlo, ma che in pratica è funzionale, di volta in volta, attraverso lacerazioni interne, all'”Ancien Régime” peronista.
Lo si è visto chiaramente la settimana scorsa, quando il decreto che respingeva la proposta dell’adeguamento delle pensioni all’82% dei salari è stato approvato dopo un percorso da via Crucis e solamente con una maggioranza alla quale hanno partecipato diversi dissidenti di altre formazioni politiche. Naturalmente il peronismo ha votato contro, ma chi si immagina che lo abbia fatto in difesa dei sacrosanti diritti dei pensionati si sbaglia di grosso, perché, come da noi già ricordato, quando nel 2017 il Governo dell’allora Presidente Macri propose la riforma del sistema pensionistico e lo stesso 82% mobile (che in pratica avrebbe salvato gli emolumenti dall’inflazione), non solo il perokirchnerismo non approvò il decreto, ma diede luogo a proteste massive che distrussero la Plaza del Congreso e, nel mezzo dei violentissimi scontri, tentò di occupare il Parlamento stesso, dando luogo, che dir si voglia o no, a un tentativo di colpo di Stato.
C’è da dire che con la situazione economica attuale dell’Argentina, ancora allo sbando dopo 4 anni di potere perokirchnerista che l’hanno portata al baratro, concedere aumenti così vistosi avrebbe aggravato ancor di più la situazione.
Curioso notare che le proteste di gruppi di pensionati, la maggior parte dei quali giovanissimi, non sono state affatto massive, ma hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine che hanno dovuto usare gas al peperoncino per disperdere i manifestanti: tra i quali una bambina di appena 12 anni che accompagnava la madre all’evento e che è stata colpita dai gas, che lei hanno provocato uno stato di malessere. Curioso che una madre porti con sé la figlia a una manifestazione con evidente rischio di incidenti, ma quando, dopo il clamore mediatico, è apparso un famoso avvocato kirchnerista che si è offerto di difendere la piccola nella denuncia sporta contro le forze dell’ordine, si è avuto il forte sospetto che certe “presenze” agli atti siano in un certo senso pilotate per far accadere questi incidenti, visto che le immagini mostrano pure un gruppo di persone che all’atto del raduno spiegano ai partecipanti come organizzarsi per respingere gli attacchi della polizia.
Altro fatto importante accaduto in questi giorni e chiaramente da collegare a una teoria cospirativa, sono due scioperi dei naviganti aerei dell’Aerolineas Argentinas che in pratica hanno bloccato i cieli del Paese e lasciato a terra oltre 60.000 passeggeri: anche qui dobbiamo registrare che la compagnia aerea “di bandiera” è l’unica rimasta nel settore sotto il pieno controllo dello Stato e dove piloti e assistenti di volo fanno parte di organizzazioni sindacali dominate dal gruppo politico “ultrakirchnersita” della Campora.
E qui torniamo a quanto avevamo citato all’inizio di questo articolo: solamente sabato scorso, il Governo ha deciso che il traffico aereo è un settore di importanza nazionale (oddio che scoperta!) e che come tale deve essere regolato nella gestione degli scioperi: fatto che nella maggioranza delle democrazie mondiali si applica da circa 50 anni e che è esteso a tutto il settore dei trasporti. La cosa lascia sconcertati e ci si chiede come mai si siano aperti gli occhi solamente ora, visto che tutto il settore dei trasporti è una bomba in mani peroniste che viene fatta esplodere quando conviene: ma questa volta c’è da rimanere attoniti a leggere le motivazioni dello sciopero stesso. Oltre a cospicui aumenti salariali, i naviganti aerei chiedono che quando viaggiano per i cavoli loro abbiano gratuitamente diritto a posti di business class la cui priorità “sorvola” su quella dei passeggeri paganti. Davvero incredibile in un Paese immerso in una crisi dalla quale sta molto lentamente affrontando il cammino per uscirne.
E qui dobbiamo segnalare un altro fatto, estremamente importante, accaduto la settimana scorsa, quando l’ex capo dei terroristi del Gruppo Montoneros (attivo “protagonista” di violenze inaudite negli anni ’70), Mario Firmenich, già condannato all’ergastolo durante il Governo di Alfonsin per i suoi crimini e alla fine graziato dal Presidente Menem, ha rivolto un appello attraverso un video perché, dopo la dichiarazione della Vicepresidente Victoria Villaruel sulla necessità di ripristinare le condanne ai terroristi di quella decade, ha invitato gruppi dell’estrema sinistra riuniti sotto il nome di “Encuentro Patriotico” a riprendere la lotta armata per abbattere il potere attuale.
Si tratta di un evento la cui pericolosità è estrema e si somma a tutta una serie di fattori fin qui descritti che fanno presagire come il cammino di Milei al potere non sarà mai facile: al punto che il Presidente Usa Joe Biden, ha dichiarato come, secondo fonti di informazioni statunitensi, il Presidente russo Vladimir Putin sia al centro di una operazione che mira a destabilizzare l’attuale potere politico in Argentina.
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