Le dichiarazioni rese nel mese di settembre da Mario Firmenich, ex capo dell’organizzazione terroristica argentina “Montoneros”, che mise a ferro e fuoco l’intero Paese nei tristemente famosi anni Settanta, sulla presunta resurrezione del terrorismo a opera di un gruppo denominato “Encuentro Patriotico” che si è presentato come “un pericolo che fiorisce” nell’attuale Argentina del Governo del Presidente Milei, rappresentano un fatto estremamente pericoloso e dimostrano, qualora ce ne fosse bisogno, che la cosiddetta “gioventù meravigliosa” definita anni fa dal potere kirchnerista, di questo aggettivo non aveva proprio nulla, immersi nella predicazione della violenza come arma per sovvertire poteri democraticamente eletti.



L’Argentina costituisce una nazione dove, al contrario di altre, si continua da sempre a rimpiangere un passato, anche quando tenebroso, perché rivalutato dalla completa menzogna mediatica a elemento di libertà, quando invece lo fu di distruzione.

A pensarci bene questo continuo girare le spalle per guardarsi indietro e reinterpretare certi fatti in maniera positiva alla fine è anche la causa delle condizioni disastrose nelle quali da decenni versa un Paese che continua a celebrare episodi che in altri sarebbero già stati giudicati dalle sentenze non solo della storia, ma pure le condanne di una giustizia, tesa a difendere il valore di una cosa chiamata democrazia.



Invece si continua a riproporre il modello della violenza come toccasana per instaurare una giustizia sociale che possa, ovviamente, far pagare ai ricchi lo sfruttamento operato nei riguardi dei poveri. Ma chiaramente uno dei capisaldi dell’attuale Governo di Milei rientra proprio nel pulire la storia dell’Argentina da queste interpretazioni falsate e spinte anche da un mondo mediatico “amico” e fedele al potere peronista di turno.

Difatti la storia, come i lettori del Sussidiario già conoscono, è stata spesso tutto il contrario di quanto propagandato e alla fine il gruppo Montoneros, da “nemico” di una dittatura che lui stesso aveva spinto al potere nel caos da guerra civile che ha coinvolto l’Argentina anni 70, si è poi trasformato in alleato della Giunta Militare, assecondando, attraverso incontri tenutisi a Parigi tra esiliati del terrorismo e il contrammiraglio Massera un piano che, con il ritorno della democrazia nel Paese, avrebbe fondato un partito avente come candidato alla Presidenza Massera stesso.



Ora questi poteri rivoluzionari potrebbero tornare utili come seminatori di violenza per creare un’instabilità politica contro un Governo regolarmente eletto e alla fine, come nel fatidico 2001, farlo cadere per instaurare ancora una volta un perokirchnerismo che ha di fatto sempre fallito la promessa di far risorgere economicamente e socialmente un Paese che dal 1947 è riuscito miracolosamente solo a produrre povertà, indigenza infantile e giovanile, corruzione e, fatto da non dimenticare, un sostanziale appoggio alla criminalità e al narcotraffico che, specie con l’avvento del kirchnerismo, sono penetrati profondamente nel tessuto argentino.

Il cammino del Presidente Milei continua, nonostante anche i suoi gravi errori, già precedentemente descritti e una crisi interna che da un mese circa si sta intensificando nel conflitto tra Presidente e il suo Vice, la quale sta apertamente aprendosi a un ritorno del peronismo stesso.

Con quali conseguenze è facile prevedere , anche se le elezioni alla Presidenza Usa potrebbero definire la questione secondo il candidato che le vincerà.

E qui bisogna davvero accendere un cero, perché tra uno che di certo non è uno statista (Trump) ma insegue il ritorno a certe tradizioni e una Harris che non solo predica la riduzione della popolazione mondiale e l’applicazione del piano 2030, ma è candidata di un Partito cosiddetto “democratico” il cui libertarismo ha di fatto distrutto alcuni Stati dove da anni è al potere (California docet), permettendo di fatto a gruppi di disadattati, carichi di una droga chiamata Fentanyl, non solo di autodistruggersi ma anche di commettere furti in piena libertà, senza timore di condanna alcuna e anzi giudicando e processando le autorità che tentano di perseguirli, non c’è da stare molto allegri.

Curiosamente quest’ultima filosofia è stata quella adottata dal potere kirchnesrista nei suoi anni al Governo in Argentina: depotenziamento delle Forze dell’ordine, istituzione di zone libere dove permettere furti senza un controllo della polizia, ragazzi delle Villas Miserias completamente succubi di una droga sintetica chiamata efedrina….e questo già da anni, anticipando il fenomeno accaduto negli Usa.

Se si dovessero ripresentare queste condizioni è chiaro che a questo punto la violenza sarebbe utile al ritorno del vecchio potere in Argentina, che assurdamente verrebbe definito un “ritorno alla democrazia” al posto del “fascista” Milei, col visto buono Usa.

Ecco quindi la possibile creazione di una Argenzuela fedele applicazione di un modello di supposta democrazia già ampiamente conosciuto nel Continente latinoamericano: quello del chavismo di Maduro & C. Tanto “odiato” dal mondo Dem statunitense che poi lo combatte firmando favolosi contratti per la gestione dell’impresa petrolifera di Stato Pvsa… naturalmente.

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