Che Alberto Fernandez sia da considerare il peggior Presidente che l’Argentina abbia avuto nella sua storia ormai lo pensano anche molti alleati di Cristina Kirchner: quindi una percentuale altissima (oltre il 70% nei vari sondaggi ) della popolazione sarebbe felicissima che si dimettesse quanto prima. Su di lui pesano non solo situazioni gestite malissimo, ma anche una serie di decisioni adottate che in pratica stanno da una parte economicamente distruggendo il Paese, con un’inflazione che a breve raggiungerà il 100% annuo, ma anche degli scandali talmente grossi che lo hanno visto protagonista che spesso superano i limiti dell’immaginazione più fertile.
Dopo che in Argentina il Presidente, due anni fa, firmò un decreto che sentenziò uno dei lockdown più rigorosi per combattere la diffusione del Covid-19, lo stesso ebbe pubblicamente a dichiarare, in difesa del suo provvedimento, che “preferisco avere un 10% in più di poveri che 100.000 morti. Le forze dell’ordine incontreranno alcuni che si credono super poderosi: però gli dico di continuare a fare ciò che stanno compiendo. E agli idioti che non rispetteranno le regole dico che l’Argentina dei furbi è finita. Qui stiamo parlando della salute della gente e non permetterò a nessuno di fare i propri comodi”.
Le riunioni erano proibite: peccato che invece, dopo pochissimi giorni da questo discorso, lo stesso Presidente abbia organizzato, nella sua residenza di Olivos, una festa con molti inviatati della sua cerchia politica e di amici, in occasione del compleanno di sua moglie, Fabiola. Ma come, proprio lui che aveva definito imbecilli a tutti coloro che non rispettavano le regole è stato il primo a violarle, in perfetta sintonia col famoso pensiero del Marchese del Grillo “Io sò io e voi non siete un c….o ?”.
In un primo tempo le foto che, contemporaneamente alla “proibitissima” riunione, avevano iniziato a circolare dappertutto, ma specialmente sui social, erano state smentite ma poi, vista l’enorme evidenza e soprattutto il moltiplicarsi delle stesse, con dichiarazioni pure dei partecipanti alla “fiesta”, ecco che non è stato più possibile nascondere il misfatto. Che ha continuato a diffondersi e fatto perdere un consenso già bassissimo, ma non solo: successivamente è stata messa una “toppa” sulla questione e Alberto Fernandez, a riparazione, ha pagato una multa di 1.600.000 pesos, corrispondenti a circa 7.000 euro (sic).
Peccato che allo stesso tempo ci siano circa 45.000 cause aperte per reati come quello commesso dal Presidente e migliaia di processati, che rischiano pene severissime anche carcerarie, mentre il “Marchese” Fernandez se la canta e se la suona (visto che in questi giorni si è pure esibito alla chitarra) da solo. È curioso che tutto ciò sia accaduto mentre, sul versante della giustizia, si sia abbattuta una tempesta di “grillaggini” mai vista nemmeno all’epoca dei peggiori Governi.
Mentre difatti il kirchnerismo tenta di mttere l’intera giustizia al suo servizio, il Magistrato Cecilia Goyeneche è stata estromessa dalle sue funzioni per un cavillo legale che, in pratica, ha bloccato la sua indagine su un giro di malversazioni finanziarie che ha investito l’intera legislatura della provincia di Entre Rios e poi, ciliegina sulla torta, l’ex Governatore della Provincia stessa, Sergio Uribarri, condannato per corruzione a 8 anni di carcere e con la contemporanea proibizione di occupare cariche pubbliche, continua invece (nonostante il provvedimento) a operare come Ambasciatore argentino a Tel Aviv, come se nulla fosse successo.
Il fatto è che mentre ci sono giudici e magistrati che compiono egregiamente il loro dovere, in molte Province dell’Argentina, specialmente nei feudi peronisti, si assiste alla colonizzazione dei Tribunali, confermando e consolidando un sistema mafioso che garantisce il potere agli eterni “Caudillos” che spesso da 40 anni detengono il potere, abbinato a un’impunità che gli permette di usare i fondi pubblici come fossero propri.
“Loro penseranno di aver vinto”, commenta il Magistrato Anticorruzione Cecilia Goyeneche, “ma quello che è accaduto rappresenta il primo passo della grande sconfitta di un sistema corrotto, perché sono venute alla luce le complicità tra il potere giuridico e quello politico nella Provincia di Entre Rios”.
E aggiungerei nell’intera Argentina, dove ormai si sta assistendo a uno scollamento di forze nel Governo che potrebbe portare alle dimissioni del Presidente e a elezioni anticipate, tanto ormai si è capito che l’attuale potere sia al di sopra della giustizia e senza alcun freno né etico, né morale, vista anche la catastrofica situazione economica e sociale.
A proposito della “fiesta” presidenziale: pochi giorni dopo un padre ha dovuto camminare 5 km con la sua bambina di 12 anni in braccio, visto che la polizia non gli permetteva di usare altri mezzi di trasporto per le misure adottate nel lockdown. Il papà stava ritornando da un ospedale dove sua figlia aveva subito un trattamento oncologico perché malata di un cancro che, successivamente, l’ha portata alla morte .
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