In Argentina si attende che la Camera Federale di Cassazione confermi in seconda istanza la condanna dell’ex Presidente Cristina Fernandez de Kirchner nella causa chiamata “Viabilità”, dove la stessa è riconosciuta a capo di un’organizzazione illecita mirante a gestire illegalmente contratti milionari per opere viarie, dirottati con la complicità di Ministri, un segretario delle Opere Pubbliche e un impresario di costruzioni sorto praticamente dal nulla e che dall’abitare in una casa modestissima è passato, come amico dei Kirchner, ad avere il monopolio, attraverso la propria impresa (Austral Construcciones), sulle aste di acquisizione delle opere pubbliche, molte delle quali solo parzialmente o mai realizzate, ma pagate interamente dallo Stato. La Kirchner rischia una pena tra i 6 e i 12 anni di reclusione, che però, a causa della sua età, quasi sicuramente saranno di prigione domiciliaria.



Ricordiamo che l’ex Presidente ha a suo carico altri 9 processi e la sua condanna in uno di essi rappresenterebbe il secondo caso di un capo dello Stato argentino.

Per una strana coincidenza del destino il 3 maggio scorso, proprio mentre si discuteva di quanto sopra illustrato, è venuto a mancare il perito Alfredo Popritkin, un notissimo commercialista forense e Presidente dell’omonima associazione argentina. Gran parte della sua vita è stata dedicata alla lotta contro la corruzione e si può ben affermare che la sua importanza sia assimilabile a quella dei magistrati di “Mani Pulite”: difatti il suo grandissimo lavoro è stato la base fondamentale nel processo che poi ha portato alla condanna dell’ex Presidente Carlos Menem nella causa di vendita illegale di armi sia all’Ecuador che alla Croazia.



Nel 2014 venne emessa una sentenza di 7 anni di carcere, che però non venne scontata da Menem a causa della sua repentina elezione a senatore e quindi in grado di godere dell’immunità parlamentare. Ma fu proprio il gran lavoro di Alfredo a portare elementi importantissimi su di un fatto nel quale, per impedire il proseguimento delle indagini, venne fatta saltare in aria la fabbrica militare di Rio Tercero che nel 1995 si concluse con la morte di sette persone e il ferimento di oltre trecento.

Popritkin si occupò anche di Cristina Fernandez de Kirchner non solo nel caso di stipendi gonfiati a funzionari, ma anche nella polemica restatalizzazione dell’impresa petrolifera di Stato Ypf, dimostrandone l’illegalità e aprendo un caso ancora oggi attuale, visto che l’Argentina è stata messa in causa dagli Usa e, per ora, la prima sentenza prevede l’esborso di circa 16 miliardi di dollari.



Persona di una sensibilità fuori dal comune, dotato di un grandissimo amore verso la sua patria, ebbi il piacere di conoscerlo e di apprezzarne la figura, instaurando un’amicizia durante la quale abbiamo condiviso pure due anni di giornalismo, nei quali il sottoscritto è stato co-conduttore di una seguitissima trasmissione radiofonica nella quale si parlava in primis di come combattere la corruzione in Argentina.

Un altro caso importantissimo del quale si occupò fu denunciare i Giudici Adrian Grünberg e Daniel Obligado davanti al Consiglio della Magistratura per aver inizialmente sollevato la Kirchner e suo figlio da una causa denominata “Hotesur” senza sottoporli a giudizio orale, ma fino all’ultimo giorno della sua vita si è occupato di casi eclatanti come quello contro le pensioni privilegiate o come quello attuale contro la nomina del giudice ultrakirchnerista Ariel Lijo alla Corte suprema di Giustizia, appoggiato inspiegabilmente dall’attuale Presidente Javier Milei.

Nella sua lunghissima carriera è stato anche membro dell’Ufficio Anticorruzione con il quale ha elaborato un Piano nazionale anticorruzione che il 10 aprile del 2019 è stato approvato per decreto.

Durante il nostro ultimo incontro, a causa della diagnosi emessa dai medici che lo assistevano, mi disse di aver passato una vita felice, assieme alla sua bellissima famiglia composta dalla moglie Cristina i loro figli e i sei nipoti. E di essere orgoglioso del suo lavoro per essersi impegnato a combattere il fenomeno della corruzione guidato da un amore per l’Argentina profondissimo.

Adios amigo!

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